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Diario/Info Camino Olvidado Y Camino de Invierno

marina.fabrizio

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Un po' in ritardo e fuori stagione per i nostri gusti ( troppo caldo e troppa gente...), è giunto finalmente il momento di riandare in Cammino, martedì 26 giugno voleremo da Bergamo a Santander e il giorno seguente da Bilbao inizieremo il Camino Olvidado. Detto anche Camino de Montaña o Camino Viejo, per "anzianità" secondo solo al Camino Primitivo, rifacendosi all' Historia Silense (una antica cronaca della storia spagnola) e a un documento latino del 902, è plausibile supporre che fosse precedente al Camino Frances. Frequentato dal IX al XIII, testimoniato anche da numerose cappelle dedicate a Santiago e hospital per pellegrini, sulla rotta dell' eremo di S.Toribio e del Salvador (Oviedo), il sentiero correva nascosto e isolato, tra valli e montagne protetto dalle incursioni , con la Reconquista fu abbandonato a favore del più agevole Cammino Francese e dimenticato....olvidado. Dal 2012 è stato segnalato e mappato con la speranza di riportarlo agli antichi splendori, ancora poche le ospitalità pellegrine, ancor meno i viandanti.......

Marina e Fabrizio
 
1° tappa Bilbao - Güeñes 23 km

Questo primo giorno di Cammino è un po' speciale perché coincide con il compleanno di Marina e l'anniversario di matrimonio....un regalo! L'alba ci accoglie con la pioggia, ma solo nel tratto di bus che da Santander (arrivo del nostro volo di ieri) ci conduce a Bilbao, per il resto della giornata il cielo rimarrà grigio, ma senza precipitazioni con una temperatura ottima per camminare (22-24°). Il Cammino Olvidado parte da Bilbao ricalcando per i primi 5-6 km quello del nord, la biforcazione avviene dopo il ponte del diavolo, due frecce gialle opposte, seguite dalla segnalazione delle due diverse mete. Tappa facile che si snoda in piano nella vallata, spesso lungo un bel sentiero fluviale ciclopedonale, prevalentemente su asfalto e ben segnalato. Si attraversano paesi con tutti i servizi, nel primo, dopo il bivio due vecchietti si assicurano che stiamo seguendo la direzione giusta .... perché sentendo loro, molti si sbagliano. Güeñes è il nostro fine tappa, un grazioso e ben tenuto villaggio con un bel municipio dei primi del '900, un bel parco e un'interessante chiesa..... ma tutto addormentato per la siesta. Così, visto l'orario, ritorniamo a Bilbao (30' in bus che domattina ci riporterà sulla traccia) e ci concediamo un pomeriggio a zonzo per la città.


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Foto
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2° tappa Güeñes - Nava de Ordunte 23 km

Notte calda e piovigginosa a Bilbao visto l'impossibilità di staccare il lenzuolo dal piumino lasciamo la finestra aperta..... bambini urlanti per strada fino alle 23, gli astanti al bar sottostante vocianti fino alle 2.00 e dalle 5.00 una zanzara disturbatrice, fanno sì che alle 6.40 siamo già sul treno che in 30' ci riporta a Güeñes, dove ieri abbiamo terminato la tappa. Tempo coperto e temperatura gradevole (20-22°) facilitano il percorso che procede pressoché in piano tra paesini e paesaggi agresti sempre ottimamente segnalato per buona parte coincide con un sentiero escursionista, all' 80% su asfalto con diversi posti di ristoro, numerose fonti e paesi. Camminiamo su una recente pista ciclopedonale molto frequentata in vista del fiume fino a Balmaseda, cittadina dal bel centro medioevale dove i gentili poliziotti della municipale ci timbrano la credenziale....visto che tutte le chiese sono chiuse e in quelle aperte non c'è il curato.... Si prosegue sempre nella vallata circondata da dolci pendii con boschetti e verdi prati solcati da copiosi rivoli dove scorazzano cavalli, pascolano mucche, pecore e capre intervallati da isolate e ampie fattorie ormai trasformate in ville e qualche eremita o resti di abbazie a testimoniare l'importante passato. La tappa termina a Nava di Ordunte dove non c'è possibilità di alloggio, abbiamo saputo di un volontario che ospita, ma avevamo già prenotato nel vicino paese (7/8 km) di Villasana de Mena che riusciamo a raggiungere con l'unico bus che dovrebbe transitare alle 14.18. Alla fermata troviamo seduto (con largo anticipo) un arzillo e simpatico nonnino che per passatempo ogni giorno va a vedere arrivi e partenze.....ci intrattiene e rassicura sul passaggio, anche se non puntuale, del bus.



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3° tappa Irus - Espinosa de los Monteros 21 km

Villasana di Mena, il paese che ci ha ospitato, è una piacevole cittadina (1.500 abitanti) distesa nella vallata, a misura di pellegrino con tutti i servizi e un piccolo centro storico a testimonianza dell' importante passato. Il gentile parroco, che avendo studiato a Roma parla italiano, ci chiede con quale dei 48 timbri delle relative parrocchie, vogliamo vidimare la credenziale.....ci spiega che per la mancanza di vocazioni sono solo in due preti a gestire le 48 chiese ! Questo è il motivo per cui le troviamo chiuse nonostante e per l'alto valore architettonico, romaniche e pre-romaniche, la mancanza di personale non consente il presidio (dopo i Paesi Baschi siamo ora in Castiglia Leon, la regione spagnola che conserva oltre il 60% del patrimonio artistico-culturale della nazione).
Oggi ripartiamo più avanti di alcuni km rispetto a dove ieri avevamo lasciato il Cammino, mancanza di collegamenti e un lungo tratto di statale trafficata ci impediscono di tornare al paese dove abbiamo interrotto. L'unico bus delle 7.30 ci lascia ad Irus, una decina di km oltre l'inizio tappa, un borgo dalle case in sasso semi-spopolato con un'importante chiesa e sul tracciato di una via romana ancora preservata. Il percorso odierno, si dipana prevalentemente su sterrati in leggera salita, sempre ben segnalati, ma occorre prestare molta attenzione nell'attraversamento dei pascoli dove la segnaletica verticale è assente, per evitare di dover scavalcare il filo spinato per uscire dal recinto..... Paesaggio bellissimo e vario, si alternano aridi pendii a tratti dalla fitta vegetazione senza segni di passaggio, si attraversano ampi prati tra mucche al pascolo, infine comode stradine che dapprima si snodano tra ombrose querce per terminare su assolati crinali. Si attraversano piccoli agglomerati con possibilità di ristoro.....se si azzecca l'orario di apertura del bar, comunque non mancano fonti e panchine in cui riposare. Finalmente sotto un sole cocente verso le 14.00 arriviamo a destinazione, Espinosa de los Monteros, 780m., 2.000 abitanti e interessanti palazzi e dimore storiche, in una di queste siamo alloggiati noi....grazie al fatto che l'ostello municipale (2km prima) è occupato da gruppi di ragazzi.

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4° tappa Espinosa de los Monteros - Santelices 26 km

Lasciamo Espinosa e i suoi bei palazzi blasonati in una tersa e silente mattinata (dopo il temporale di ieri sera) e ben presto ci inoltriamo tra i boschi. Il sentiero, su erbosi ed umidi sentieri si snoda in continui saliscendi tra querceti per aggirare i numerosi ruscelli e la ferrovia, per poi continuare su più ampie piste forestali. Si oltrepassano agglomerati di fattorie in sasso fra mucche al pascolo su mulattiere incuneate in ombrosi canaloni che ricordano la Galizia, con belle chiesette, parecchie intitolate a Santiago a testimoniare il passaggio del Cammino. Il primo bar utile e anche ben fornito (vasto e gustoso assortimento di pinchos....) a Quisicedo (80 abitanti) dopo 12km, nei borghi precedenti ne abbiamo incontrato diversi, ma aperti ad orari saltuari. Al caffè incontriamo il primo e forse unico pellegrino, Andres, spagnolo di Cordoba! Tutta la tappa è ben segnalata e coincide con un sentiero escursionistico (giallo-bianco), vediamo per la prima volta, oltre alla classica freccia gialla l'indicazione Camino Olvidado. Nella seconda sosta l'oste ci consiglia di non seguire la via alta alla successiva biforcazione,....sarà anche la strada più breve, ma impegneremo lo stesso tempo.... Il canalone da seguire è un pantano fangoso, scivoloso a volte impraticabile, tanto da dover cercare un varco tra felci e rovi e attraversare rii su ponti improvvisati (ci diranno poi di aver sistemato il ponte appena un'ora dopo il nostro passaggio). Finalmente alle 15.00, con le scarpe inzuppate e i calzoni lerci arriviamo all'albergue di Santelices, dove Nerea e Chuci, i simpatici e disponibili hospitaleri, "ci fanno" la lavatrice, ci offrono il caffè e stasera ci hanno pure invitato a cenare con loro!

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5° tappa Santelices - Arija 26 km

In questo cammino dimenticato (=0lvidado), dopo i primi giorni solitari e in hotel finalmente si inizia a respirare aria di Cammino...il primo pellegrino e il primo albergue con tanto di cena comunitaria in cui condividere esperienze. Cena in piacevole compagnia fino alle ultime luci del giorno. (22.30 ) sotto al portico dell'albergue, mentre all'interno banchettano oltre 30 speleologi, (gli unici ammessi in ostello oltre ai pellegrini). La grande struttura era una ex-stazione mai entrata in funzione come l'ardito progetto della ferrovia Santander -Mediterraneo (ora via Verde), che negli anni '40-50, diede lustro alla cittadina di Pedrosa Valdeporres ora "ridotta" a 200ab.
La bruma mattutina ben presto lascia il posto al sole che, come ieri, si alternera' alle nuvole rendendo piacevole l'andare. Dopo un semplice tratto lungo la ex-strada ferrata e il viadotto, ci inoltriamo su per i boschi fra umide e alti felci, dove bisogna prestare molta attenzione alla più rada segnaletica....ne sa qualcosa il rapido Andres, che persosi tra i monti sarà costretto a telefonare agli hospitaleri (manutentori della segnaletica che ci avevano detto di averla anche migliorata in seguito agli sbagli di molti pellegrini) e arriverà alla meta stanco e ben dopo noi! Il percorso continua su strade secondarie su di un vasto altopiano (800-900 mt) in vista degli innevati Picos de Europa, tra pascoli e brughiera senza più alberatura, con isolate ermite e paesi di poche anime, ma con bar aperti dove possiamo rifocillarci e riposare. Andres, onde evitare altri errori, "indosserà" gli auricolari e con la musica a palla seguirà la lunga statale (9 km) fino ad Arija. Cittadina in parte sommersa per la costruzione dell'ampio bacino artificiale creato all'inizio del secolo, con tanto di spiaggia balneabile su di un istmo dove si trova anche il campeggio e il bungalow che ci ospiterà per la notte. Doccia, bucato e alle 16.00 siamo al ristorante in perfetto orario per la partita della Spagna, Andres è così contento di aver terminato questa tappa ed averci ritrovato, che ci offre pure il pranzo!



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6° tappa Arija - Olea (Matamorosa) 26 km

Sveglia presto stamattina, alle 7.00 siamo già in centro (il camping è situato 1km fuori dal paese....), dobbiamo assolutamente trovare un bar aperto, sapendo che nella lunga tappa odierna c'è carenza di servizi e molto asfalto. Una buona colazione ci darà la carica per procedere agevolmente, i primi 23 km sono lungo la strada, fortunatamente poco trafficata e allietati dalla bella vista sul lago, come il campanile sommerso in seguito all' allagamento del paese per la costruzione del bacino, belle chiese, le cicogne e diversi paesi, ma coi bar chiusi.... Ben presto entriamo in Cantabria e il percorso si snoda sulla nuovissima e non ancora terminata, ciclopedonale, siamo anche accompagnati da un piacevole vento che mitiga l'assolata giornata. Rapidamente veniamo raggiunti e superati da Andres, che nel paesino di Arroyo (13 km dalla partenza), dopo l'ennesimo bar chiuso, intravede il cortile di una Posada, chiede ed ottiene che ci preparino almeno un toast....Dopo un lungo e noioso tratto distante dal fiume Ebro, saliamo per stradine secondarie che ripercorrono antichi tracciati romani, fino all'interessante sito archeologico di Juliobriga (29-19 a.C), importante capoluogo della Cantabria romana e alla bella chiesa di S.Maria. Ricompattiamo il gruppo, ci fermiamo a fare il punto della situazione...un altro bar chiuso (lunedì?) i piedi provati da 23 km di asfalto, il dubbio che a fine tappa Olea, borgo di 40 anime a 1000m, ci sia di che sfamarci (l'unico ristorante risulterà chiuso al lunedì, ci sarebbe la possibilità di uso cucina, ma non abbiamo cibarie...). Dopo un complesso giro di telefonate ci dicono di portarci a Matamorosa, 3 km fuori dal Cammino, così attraversiamo un prato con cavalli al pascolo, facciamo altri due km di statale e. ...ci fermiamo a mangiare in un autogrill! E prima delle 16.00 siamo nella bella casa rural in cui alloggeremo stanotte, recuperati da Miguel il proprietario, sempre disponibile ad aiutare i pellegrini e consapevole dell' impegnativa tappa odierna, almeno 35 km quasi senza servizi e gli ultimi tra i monti non ben segnalati!


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7° tappa Olea - Aguliar de Campoo 25 km

Ieri sera eravamo alloggiati in un bel appartamento di una delle tipiche casa in sasso che compongono il piccolo, ma curato abitato agreste di Olea. La nebbia mattutina ci accompagnerà fino alle 11.00 conferendo al bucolico paesaggio un fascino antico. Camminiamo su stradine e sentieri solitari che a tratti ricalcano la calzada romana, con resti di ponti e migliarini, attraversando paesi dall' illustre passato oggi dormienti con belle chiese romaniche (come al solito chiuse) e palazzi blasonati. In uno di questi, La Quintana, veniamo chiamati dai vecchi custodi seduti davanti alla residenza che orgogliosi e felici di raccontare storie, corrono in casa a prendere le chiavi per mostrarci una pregevole cappella affrescata. Ci invitano poi nel cortile interno, indicandoci una pietra con incisioni latine, e dicendoci che il complesso è stato acquistato da un avvocato di Santander per farne una Posada di lusso....se ci interessa lì vicino ne vendono un altro. Proseguiamo nel vasto e bellissimo altopiano delle mesetas (900- 1000 m ), tra vasti pascoli di mucche e cavalli alternati a coltivazioni di cereali, con diverse colonie di cicogne appoliate sugli alberi, in una cornice collinare in cui si inoltrano lunghi e sinuosi sentieri. Piccole le comunità attraversate e senza servizi, ma non abbandonate, anzi piuttosto ben tenute, cosi proseguiamo speditamente mentre il sole incalza e spazza via nebbia e nubi. Alle 14.00 arriviamo alla meta, Aguilar de Campoo, una bella cittadina di 7.000 abitanti, con industrie (produce il 90% delle gallette consumate in Spagna...), ma conserva anche un prezioso nucleo storico con vie porticate, palazzi e chiese di pregio e un'animata movida, che però a noi pellegrini non tocca....in particolare il nostro compagno Andres che ha i piedi molto acciati......

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8° tappa Aguilar de Campoo - Cervera de Pisguera 31 km

Partiamo presto, senza Andres che oggi farà riposare i piedi martoriati .... Lasciamo la città attraverso l'antica porta di S.Maria che conduce dall'omonimo e importante complesso monastico. Costeggiamo il vasto bacino di Anguilar, prima di immetterci su sentieri che corrono in leggero saliscendi attraverso la vasta e solitaria brughiera ingentilita dai colori dei fiori, la borragine, il cardo selvatico e tanti altri. Oltrepassiamo solitari e curati borghi con preziose chiese romaniche, senza alcun servizio, fermi a riposare in uno di questi, una abitante si informa gentilmente se ci serve qualcosa e ci augura buon cammino. Scendendo di quota di qualche centinaia di metri (1000m) ritroviamo campi di cereali, querce e cicogne, dopo 18 km arriviamo al paese di Salinas de Pisuerga , piccolo centro, ma con tutti i servizi, una bella chiesa, un antico ponte a 9 arcate un bel fiume con molti pescatori all' opera e un paseo fluviale che dovrebbe accompagnarci fino alla meta. Il breve temporale che ci sorprende prima di Salinas, ben presto lascia il posto al sole che ci asciuga velocemente, ma dopo un po' minacciose nubi e tuoni ci sorprendono, abbiamo percorso 23 km e ne mancano ancora 8... Riusciamo a ripararci sotto un portico mentre imperversa un violento temporale, dalla vicina casa una signora ci consiglia di non muoverci, perché quando il mal tempo viene da quella parte son guai...proprio sabato e domenica scorsa ci sono state grandinate e smottamenti.... Nel frattempo sentiamo Andres che è arrivato a destinazione con un mezzo....se abbiamo bisogno ci manda un taxi, non ce ne sarà bisogno, la "vicina " ci ha spontaneamente procurato un passaggio col furgoncino dei muratori ! Giornata perfetta, all'arrivo nel delizioso e curato albergue (camere doppie con bagno nei locali di un ex-casa di riposo, a soli 12€) , ci accoglie Blanca, la solare hospitalera (con abbracci e pasticcini), mentre Andres è in cucina ai fornelli, per prepararci il pranzo!

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9° tappa Cervera de Pisguera - Guardo 39 km

Ieri, Blanca, splendida nel suo ruolo di hospitalera, non solo ci ha fatto sentire come a casa, ma ci ha addirittura scorazzato, orgogliosa di mostrarci la sua amata terra e a ragione.... ci siamo trovati davanti ad un paesaggio inaspettato. Nel centro della Spagna, scopriamo un spettacolare paesaggio alpino la montagna Palentina, un solitario e trasparente laghetto circondato da una cornice di imponenti monti (che vanno dai 1.500 ai 2.500m), una passeggiata e un caffè nella terrazza panoramica del Parador a chiacchierare come vecchi amici....
Sveglia presto, colazione e alle 7.30 siamo già in cammino in una bella giornata tersa dall'aria frizzante (7°), lasciando Cervera e la sua bella piazza porticata con la segnaletica del Cammino Liebaniego Castellano, mentre le nostre indicazioni sono, già da un po' di giorni, carenti. Le frecce gialle sono poche o nascoste spesso dalla vegetazione, ci aiutiamo con le tracce scaricate sul telefono....ne sa qualcosa Andres che più volte ha allungato di parecchio il percorso perdendosi, oggi riprende il Cammino nonostante una "bella" piaga nella pianta del piede. Ci inoltriamo subito nel bosco, su sentieri che salgono e scendono adorni di ginestre in un bel paesaggio montano, alternando pascoli a campi di grano e miniere di carbone, sempre in vista della splendida Cordigliera Cantabrica che il Camino Olvidado segue nella parte meridionale, ad una altezza di 1100-1200m. Piccoli i paesi attraversati, con le solite belle chiesette e la gente ospitale, anche se non conoscono il Camino Olvidado, vedono che siamo pellegrini per Santiago, pochi i servizi, sempre presenti le fonti e bar aperti saltuariamente....Nel primo (dopo 13km) arriviamo troppo presto, apre alle 13.00....il secondo (un bar sociale) appena in tempo, chiude alle 13.00, son già passati oltre 20km, ne approfittiamo per un aperitivo con croccante cotenna di maiale fritta! Tappa non difficile, leggeri saliscendi, aiutati da un clima favorevole, ma particolarmente lunga 39 km e oltre considerando che Guardo è una città molto sparsa. L'ostello è un po' fuori dal centro, ci sono già gruppi di ragazzi in "ritiro" sportivo, così ci concediamo un hotel a tre stelle con sconto pellegrino!

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10° tappa Guardo - Puente Almuhey 14 km

La città di Guardo ( 7400 ab.) si estende in modo sparso e vasto tra vallata e colli, senza particolari attrattive, ma fortemente intenzionata a promuovere il Cammino Olvidado. Sia l'ufficio informazioni, che l'hotel, ci scattano foto promozionali come pellegrini.....e ci offrono di alloggiare nel tre stelle per 20€ a persona con colazione!
In vista della breve tappa odierna (14 km) sfruttiamo fino all'ultimo l'hotel e partiamo dopo le 9.00, una fresca mattinata ancora velata dalla nebbia, fortuna vuole che siamo già nella parte alta del paese all'imbocco del sentiero. Iniziamo a vedere, oltre la freccia gialla dipinta in sassi e alberi, le prime (e nuove) segnaletiche con la classica conchiglia in campo blu, che si inoltrano in un boschetto di querce, passando a fianco ad un'antica ermita. Poi, per qualche km, si costeggia la strada che volendo, senza deviazioni, porta alla meta, noi invece, nonostante avessimo letto di sentieri spesso impraticabili per la fitta vegetazione e guadi, lo seguiamo ugualmente... Non né vale la pena, per pochi km, di infognarsi in un fitto ed impervio sottobosco, tra rovi, fango e filo spinato da scavalcare.......comunque ne usciremo indenni. Giornata soleggiata gradevolmente con un bel paesaggio alpino tra boschetti, pascoli e cicogne che danno il nome al paese di Cegonal, piccolo borgo con una bella chiesa romanica e un bar ristorante (chiuso al lunedì), il precedente villaggio, Espinosa, invece è praticamente disabitato. Un'ultima deviazione sale tra i boschi dove sbucano e altrettanto rapidamente spariscono, due giovani cerbiatti (?), più impervia la discesa attraverso i prati che ci conduce a Puente Almuhey (indicazioni anche del Cammino Liebaniego), dove il sindaco ci aspetta per darci le chiavi del nuovissimo albergue.
Un appartamento che odora ancora di nuovo, tutto per noi, visto che l'unico pellegrino (l'unico anche da quando siamo partiti) che oggi ci ha superato, proveniente da Sahagun, marcia velocemente verso nord, 12 posti letto in tre camere, 3 bagni, una cucina basica (solo microonde) e.....gratuito!
Tappa breve e abbastanza facile, se si evitano le deviazioni, col senno di poi era preferibile accorciare il tappone di ieri fermandosi a Santibanez, soprattutto per il piede di Andres...ma l' hombre è tipo tosto!

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11° tappa Puente Almuhey - Cistierna 25 km

La breve tappa di ieri ha permesso ad Andres di riposare il piede in vista di quella odierna che si rivelerà piuttosto impegnativa.... Ci accoglie una bella mattina serena e fresca (12°), lasciamo il bar alle 7.30 mentre in tv fervono i preparativi della famosa festa di S.Firmino a Pamplona...e ci inoltra prima su stradine secondarie poi per umide tracce tra i prati fino ad un grazioso laghetto. Attraversiamo silenti villaggi dalle preziose chiese romaniche e poco dopo le 10.00 siamo già in vista dell'importante santuario della Vergine della Valle, aprirà solo dopo un'ora, quindi ci concediamo una seconda colazione e un riposino nel vicino bar-ristorante-alloggio. Scenograficamente disposto su un pianoro circondato dai monti, sorto sui resti di una cappella del X sec. è una frequentata meta di pellegrinaggio dovuta ad un'apparizione miracolosa nel XV sec.a cui si deve anche l'attuale edificio, pregevole l'interno, la statua di Santiago Matamores, la torre e il vicino hospital del pellegrino. Saliamo per un bel sentiero tra antiche querce e ginestre, nella splendida cornice della cordigliera Cantabrica che si staglia contro un cielo azzurro mentre in sottofondo s'odono soavi i canti gregoriani....Un sublime paesaggio che culmina in un vasto alpeggio, verdi pascoli brulicanti di pecore guardate da mastini del Leon....che da distanza ci intimano di non avvicinarci.... Tutto perfetto e troppo bello per durare..... la irta e lenta salita ci fa credere che il paese in vista nella valle sia già la meta, la comoda pista si trasforma in un impervio e pietroso sentiero che si inerpica ancora sui monti per poi scendere ripidamente attraverso una pineta resa fangosa dalle opere di disboscamento in corso.... massacrante per i piedi del nostro Andres ... Ottima la segnalazione e il tempo che ci ha assistito, sole e una temperatura gradevole (26°), siamo accolti nell'albergue del pellegrino di Cisterna che si trova all'incrocio di due Cammini, l'Olvidado e il Vadiniense (rappresentato da due pellegrine di Valencia), espletate le formalità del caso alle 16.30 siamo a pranzo e poi il meritato riposo!


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