Ciao cucciolo mio,
Non sono entusiasta all’idea di vederti partire da solo per la prima volta, ma sei un giovane uomo ormai ed è ora che io impari a lasciarti andare.
“Mamma, papà, per i miei 18 anni voglio fare il Cammino di Santiago”
Insieme alla paura di vederti volare via dal nido ancora troppo presto, ci ha preso un orgoglio che non ti so spiegare, io e papà ci siamo guardati, complici, d’altra parte buon sangue non mente!
Quella sera, nell’intimità della nostra camera da letto, il dolce ricordo del nostro primo incontro nell’albergue del monastero ci ha fatto sentire di nuovo giovani, belli e innamorati come ragazzini!
Il cammino ci ha dato tanto, ci ha dato noi, ci ha dato te, come possiamo, proprio noi, non capire la tua voglia?
Vai ragazzo mio, con la nostra benedizione, ma ricorda, questo non è un semplice viaggio è un dono e devi farne tesoro.
Zaino e cuore leggeri.
La prima raccomandazione che ti faccio è questa.
Sono veramente poche le cose essenziali e che contano davvero nella vita, una buona salute, l’amore dei tuoi cari, vestiti puliti, un tetto sulla testa, una branda su cui stendersi e qualcosa da mettere sotto i denti, tutto il resto sono sovrastrutture, puoi farne a meno per un mese e poi, quando tornerai, avrai imparato a non dar loro troppo peso.
Lascia a casa anche le zavorre, i dubbi, le incertezze sul futuro e goditi ogni passo con leggerezza senza fare piani e programmi, lasciati vivere dal cammino e assaporerai la gioia delle cose semplici, sarai un tutt’uno con la natura, in armonia con l’universo intero e questo ti darà una sensazione di libertà come non l’ hai mai provata prima.
Segui il tuo passo.
Mi sembra di sentirlo ancora il Mauro, quando andai a prendere la credenziale per il mio primo cammino “Il cammino non è una gara di velocità, ma di resistenza. Si parte vecchi e si arriva giovani”.
Tu hai la forza dei tuoi diciotto anni, ma dammi retta, non sei indistruttibile.
Segui il tuo passo, non strafare, prenditi i tuoi tempi ed ascolta il tuo corpo, lui sa cosa è meglio per te.
E’ così anche nella vita, ognuno ha il suo passo, alcuni sono veloci, altri meno, ma se si è fedeli alla propria natura, se non si tradisce il proprio sentire, non c’è nulla che ci possa fermare, anche la vetta più alta la si raggiunge un passo alla volta.
Lo so che tuo padre ci ripete sempre “spezza il fiato all’inizio e poi passi corti e lenti fino in cima” ma talora occorre prendersi una pausa per poi ripartire più decisi, non c’è niente di disdicevole in questo, anzi, a volte ci vuole più coraggio per fermarsi che per continuare e conoscere - ed ammettere - i propri limiti è sempre sintomo di grande intelligenza e saggezza. Sii saggio, amore mio.
Sii gentile.
Incontrerai tante persone, non tutte ti dovranno piacere per forza, con qualcuno vorrai dividere un pezzo di strada e con qualcuno no. Sii risoluto nelle tue scelte, il cammino è tuo, ma sii sempre gentile, non giudicare, prendi ciò che ti piace e lascia il resto e saluta, saluta sempre.
Tu questo l’hai imparato da bambino, quando si andava a camminare qui sulle nostre montagne.
“Ci si saluta perché ci unisce la passione per qualcosa di bello, ci si saluta perché in montagna siamo tutti uguali e dividiamo tutto, ci si saluta perché qui si ha sempre bisogno dell’altro e la solidarietà ti può salvare la vita”.
Anche sui sentieri per Santiago, non negare a nessuno il tuo “Buen Camino!” e la tua mano tesa.
El peregrino agradece.
Tutto ciò che ricevi è donato con il cuore; se troverai un letto pulito, è perché qualcuno avrà dato il suo tempo per offrirti un rifugio accogliente, se troverai un piatto caldo, è perché qualcuno ha donato ciò che serve per prepararlo e qualcun altro lo ha cucinato con amore, non dimenticarlo mai!
Il cammino è una metafora della vita, t’insegna ad essere grato e a restituire ciò che ricevi.
Tu sei fortunato, imparerai che c’è molta più gioia nel dare che nel ricevere, sii generoso!
Il cammino è un amplificatore.
Le sensazioni e le emozioni che proverai lungo il Cammino saranno molto forti, anche perché sarai più disponibile ad ascoltarle.
Sarà più forte il dolore ai muscoli, il caldo in certe giornate sulle mesetas, la fame a metà mattina, ma anche la gioia provata per le cose piccole, come un sorso d’acqua fresca a una fontana, il grappolo d’uva offerto da un contadino, un ruscello dove immergere i piedi, lo spagnolo che passando in auto ti grida “Animo peregrino!”.
I fratelli di Cammino sono per sempre.
Una delle cose che mi ha sempre sorpreso è che in cammino pochi giorni equivalgono ad una vita nella routine quotidiana.
Si vive intensamente, ci si confida, ci si mostra senza maschere e si condivide il poco o il tanto che si ha ed è per questo che le amicizie profonde nate su quei sentieri sono speciali.
In alcuni casi saranno una presenza costante nella tua vita, con alcuni rimarrete in contatto, con altri vi legheranno soprattutto i ricordi, ma tutte quelle persone avranno sempre un posto speciale nel tuo cuore e non le potrai dimenticare mai.
I fratelli di Cammino sono la famiglia che ci siamo scelti, tu hai già nella tua vita i fratelli miei e di papà, va e cercati i tuoi.
Anima mia, hai respirato Cammino fin dalla tua nascita, hai sentito aneddoti e racconti, hai conosciuto il sorriso e l’abbraccio dei pellegrini, ma quello era il nostro Cammino, ora è venuto il momento di scrivere il Tuo.
Cancella tutto, non fare confronti, non avere aspettative, sii un diario di pagine bianche da riempire di fatica e bellezza, di sudore e stupore, di lacrime e risate, di antiche leggende e nuovi incontri “perché non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza. Niente di tutto questo può essere istantaneo. Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita”.
Sii prudente Giacomo, ma vola libero!
Non sono entusiasta all’idea di vederti partire da solo per la prima volta, ma sei un giovane uomo ormai ed è ora che io impari a lasciarti andare.
“Mamma, papà, per i miei 18 anni voglio fare il Cammino di Santiago”
Insieme alla paura di vederti volare via dal nido ancora troppo presto, ci ha preso un orgoglio che non ti so spiegare, io e papà ci siamo guardati, complici, d’altra parte buon sangue non mente!
Quella sera, nell’intimità della nostra camera da letto, il dolce ricordo del nostro primo incontro nell’albergue del monastero ci ha fatto sentire di nuovo giovani, belli e innamorati come ragazzini!
Il cammino ci ha dato tanto, ci ha dato noi, ci ha dato te, come possiamo, proprio noi, non capire la tua voglia?
Vai ragazzo mio, con la nostra benedizione, ma ricorda, questo non è un semplice viaggio è un dono e devi farne tesoro.
Zaino e cuore leggeri.
La prima raccomandazione che ti faccio è questa.
Sono veramente poche le cose essenziali e che contano davvero nella vita, una buona salute, l’amore dei tuoi cari, vestiti puliti, un tetto sulla testa, una branda su cui stendersi e qualcosa da mettere sotto i denti, tutto il resto sono sovrastrutture, puoi farne a meno per un mese e poi, quando tornerai, avrai imparato a non dar loro troppo peso.
Lascia a casa anche le zavorre, i dubbi, le incertezze sul futuro e goditi ogni passo con leggerezza senza fare piani e programmi, lasciati vivere dal cammino e assaporerai la gioia delle cose semplici, sarai un tutt’uno con la natura, in armonia con l’universo intero e questo ti darà una sensazione di libertà come non l’ hai mai provata prima.
Segui il tuo passo.
Mi sembra di sentirlo ancora il Mauro, quando andai a prendere la credenziale per il mio primo cammino “Il cammino non è una gara di velocità, ma di resistenza. Si parte vecchi e si arriva giovani”.
Tu hai la forza dei tuoi diciotto anni, ma dammi retta, non sei indistruttibile.
Segui il tuo passo, non strafare, prenditi i tuoi tempi ed ascolta il tuo corpo, lui sa cosa è meglio per te.
E’ così anche nella vita, ognuno ha il suo passo, alcuni sono veloci, altri meno, ma se si è fedeli alla propria natura, se non si tradisce il proprio sentire, non c’è nulla che ci possa fermare, anche la vetta più alta la si raggiunge un passo alla volta.
Lo so che tuo padre ci ripete sempre “spezza il fiato all’inizio e poi passi corti e lenti fino in cima” ma talora occorre prendersi una pausa per poi ripartire più decisi, non c’è niente di disdicevole in questo, anzi, a volte ci vuole più coraggio per fermarsi che per continuare e conoscere - ed ammettere - i propri limiti è sempre sintomo di grande intelligenza e saggezza. Sii saggio, amore mio.
Sii gentile.
Incontrerai tante persone, non tutte ti dovranno piacere per forza, con qualcuno vorrai dividere un pezzo di strada e con qualcuno no. Sii risoluto nelle tue scelte, il cammino è tuo, ma sii sempre gentile, non giudicare, prendi ciò che ti piace e lascia il resto e saluta, saluta sempre.
Tu questo l’hai imparato da bambino, quando si andava a camminare qui sulle nostre montagne.
“Ci si saluta perché ci unisce la passione per qualcosa di bello, ci si saluta perché in montagna siamo tutti uguali e dividiamo tutto, ci si saluta perché qui si ha sempre bisogno dell’altro e la solidarietà ti può salvare la vita”.
Anche sui sentieri per Santiago, non negare a nessuno il tuo “Buen Camino!” e la tua mano tesa.
El peregrino agradece.
Tutto ciò che ricevi è donato con il cuore; se troverai un letto pulito, è perché qualcuno avrà dato il suo tempo per offrirti un rifugio accogliente, se troverai un piatto caldo, è perché qualcuno ha donato ciò che serve per prepararlo e qualcun altro lo ha cucinato con amore, non dimenticarlo mai!
Il cammino è una metafora della vita, t’insegna ad essere grato e a restituire ciò che ricevi.
Tu sei fortunato, imparerai che c’è molta più gioia nel dare che nel ricevere, sii generoso!
Il cammino è un amplificatore.
Le sensazioni e le emozioni che proverai lungo il Cammino saranno molto forti, anche perché sarai più disponibile ad ascoltarle.
Sarà più forte il dolore ai muscoli, il caldo in certe giornate sulle mesetas, la fame a metà mattina, ma anche la gioia provata per le cose piccole, come un sorso d’acqua fresca a una fontana, il grappolo d’uva offerto da un contadino, un ruscello dove immergere i piedi, lo spagnolo che passando in auto ti grida “Animo peregrino!”.
I fratelli di Cammino sono per sempre.
Una delle cose che mi ha sempre sorpreso è che in cammino pochi giorni equivalgono ad una vita nella routine quotidiana.
Si vive intensamente, ci si confida, ci si mostra senza maschere e si condivide il poco o il tanto che si ha ed è per questo che le amicizie profonde nate su quei sentieri sono speciali.
In alcuni casi saranno una presenza costante nella tua vita, con alcuni rimarrete in contatto, con altri vi legheranno soprattutto i ricordi, ma tutte quelle persone avranno sempre un posto speciale nel tuo cuore e non le potrai dimenticare mai.
I fratelli di Cammino sono la famiglia che ci siamo scelti, tu hai già nella tua vita i fratelli miei e di papà, va e cercati i tuoi.
Anima mia, hai respirato Cammino fin dalla tua nascita, hai sentito aneddoti e racconti, hai conosciuto il sorriso e l’abbraccio dei pellegrini, ma quello era il nostro Cammino, ora è venuto il momento di scrivere il Tuo.
Cancella tutto, non fare confronti, non avere aspettative, sii un diario di pagine bianche da riempire di fatica e bellezza, di sudore e stupore, di lacrime e risate, di antiche leggende e nuovi incontri “perché non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza. Niente di tutto questo può essere istantaneo. Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita”.
Sii prudente Giacomo, ma vola libero!