Una piccola pietra sulla Cruz de Hierro.
Una collinetta di piccole pietre, il silenzio, il dolore sussurrato, le gioie , le aspettative di vita. Ogni piccolo sasso raccontava una storia di un pellegrino passato in quel luogo, isolato e brullo, freddo e nello stesso tempo triste. Da anni sentivo parlare del Cammino di Santiago, leggevo , mi documentavo e sognavo un giorno di poterlo percorrere. Finalmente il momento era arrivato, la gioia di poter di nuovo indossare zaino e scarponi, con un piccolo bastone mi entusiasmava. La preparazione iniziava molto tempo prima, non soltanto quella fisica, con allenamenti e lunghe camminate, ma anche quella dello spirito, che si apprestava a camminare in luoghi Santi e pieni di cristianità. Questo è stato il mio spirito del cammino, il dialogo con Dio e la Sua terra, con i pellegrini, Uomini e Donne colmi di entusiasmo. Nella mia vita, come in quella di molti di noi, ci sono dei rimpianti , delle cose non dette, non fatte, momenti vissuti secondo le volontà di altri e non le proprie. Al termine però, ci si rende conto che non tutto è accaduto per caso e che quello che abbiamo costruito è più grande e impegnativo di quello che avremmo voluto. Uno degli attimi più significativi del mio cammino è stato, insieme alla preghiera sulla tomba di San Giacomo, deporre le mie pietre sulla Cruz. Nella piccola iglesia, quasi in rovina del Monastero di San Salvador , a Rabanal del Camino, sotto il meraviglioso crocifisso, al termine della Santa Messa, un sacerdote benediceva il sacchetto con le mie piccole pietre che avrei lasciato il giorno successivo alla Cruz. Alcuni raccontano, ma è quasi una leggenda, che nel cammino talvolta si incontra una presenza negativa e malvagia. Quella mattina, nel bosco, ho fatto uno spiacevole incontro, in una frazione di secondo ho pensato che per me era la fine del cammino, ma San Giacomo non abbandona i suoi pellegrini e tutto si è risolto. Ho potuto proseguire e raggiungere la mia meta della mattinata, la Cruz de Hierro. Passare su tutte quelle pietre mi intimoriva, non volevo neanche calpestarle, avvertivo tanta sofferenza. Vicino a me un pellegrino piangeva lasciando una piccolo sassolino, ed un ricordo, per la mamma che da poco lo aveva lasciato, era triste ma consapevole che lei ora era al cospetto di nostro Signore e non doveva più soffrire, solo essere felice. Arrivato vicino il palo che sostiene la Cruz, ho deposto tutte le mie aspettative ed i ringraziamenti per questa meravigliosa vita che mi è stata donata da Dio, ho ringraziato per l’opportunità avuta ed ho lasciato quel luogo che ora sentivo più vicino a me. Si riprende il cammino direzione Molinaseca, due simpatici randagi scodinzolavano salutando i pellegrini, cercando di ottenere qualcosa. A breve avrei raggiunto Santiago e il pellegrino che piangeva per la sua mamma era vicino a me.
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© Associazione Pellegrini per Sempre 2017, All rights reserved.
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