Eccomi ancora
dopo Pamplona sul Cammino c'e' folla. Ma c'e' posto per tutti.
Verso la fine della tappa trovo la tanto attesa deviazione. La freccia indica una piccola variante che porta alla chiesa di Eunate. Un piccolo gioello del Camino, diveso dalle grandi cattedrali gotiche, ma ugualmente prezioso. In molti proseguono, peccato perche' e' davvero un luogo particolare.
Cosi' ho potuto approfittare per ben 2 ore, nel primo giorno soleggiato di questo cammino, della pace che si respira ad Eunate.
Riparto un po' triste per il tempo che e' volato e proseguo solitario nei campi della Navarra avendo l'unica opportunita' di scambiare alcune parole con una donna che lavorava nel campo di peperoni. Nel tardo pomeriggio piove...ancora.
Nella giornata successiva lascio l'albergue senza rimpianti, l'angustia della camera la dimentico velocemente ammirando il ponte che da' il nome alla citta': Puente la Reina. E' una tappa piacevole che scorre tra prati, campi, vallate e piccoli paesi. Il paesaggio continua a mutare, e' fresco e minaccia pioggia ma arrivo a Estella dove l'albergue e' senza gas...doccia fredda! :?
Il giorno successivo una stupenda camminata, forse la tappa piu' bella sia per le condizioni meteo che per i paesaggi: ampie vallate percorse tra campi di grano quasi maturo, giallo ocra, che contrastano sia con il verde intenso delle viti che con la terra rossa ancora umida dalla pioggia dei giorni precedenti, tutto immerso in un cielo pieno di nubi che sembrano giocare.
Mi fermo a Los Arcos, Gigi che mi precede di un giorno, mi ha informato che vale la pena fermarsi...ci sono due giorni di "fiesta". Pincho e vino a volonta' e alla sera l'encierro...ovvero la corsa davanti ai tori nelle strade della citta'. Una piccola Pamplona. Gli spagnoli ed in particolare i navarresi sono fieri di questa tradizione che dopo averla vista da "turista-pellegrino", mi sembra, tutto sommato abbastanza triste.
Il giorno successivo ancora campi di grano ma presto il paesaggio cambia, le vigne aumentano e capisco che la Rioja e' vicina. Logrono e' in festa e nelle feste gli spagnoli si identificano. Alla sera un mare di gente in strada.
Dopo Logrono arriva la giornata piu' faticosa. Sono 30 km per arrivare a Najera; il caldo del primo pomeriggio e' scoppiato e dall'Alto di S Anton mi sembra di non arrivare piu' alla citta'.
L'albergue pubblico di Najera sembra una scatola di sardine. Pieno zeppo! Tra gli zaini bisogna fare slalom per raggiungere l'insufficente spazio vitale. D'un tratto mi viene in mente l'angusta cella nel monastero ad Acquapendente sulla via Francigena. :shock:
Piu' tardi, dopo aver recuperato le forze, ho ritrovato come quasi tutte le sere l'irlandese col quale spesso mi confronto davanti alla classica cerveza.
Faccio fatica a capire come mai, sul cammino, si incontrano sempre le persone giuste al momento giusto.
Un caro saluto a tutte/i