Ieri sera ci siamo ritrovati in quattro Pellegrinipersempre con le rispettive consorti e fatalmente i discorsi sono stati invariabilmente, insistentemente, immancabilmente …. Improntati al Cammino o ai vari Cammini, ai ritrovi e chi più ne ha più ne metta.
Ad un certo punto la domanda: ma il tuo “pellegrino” è tornato trasformato da quest’ esperienza e se si…. Come?
Meno male che la mia signora ha taciuto perché devo riconoscere, onestamente, che il “mio Camino” (non ancora concluso) che speravo facesse di me un uomo nuovo, chissà per quale mistero ‘sta cosa non è successa – o per lo meno non me ne sono accorto io e, manco a dirlo, tanto meno se ne è accorta mia moglie.
Ma non è questo il discorso che volevo impostare: il fatto è che tutti, pur essendo migliorati anche abbondantemente (gli altri): non fanno altro che parlare del Cammino .... in casa, fuori di casa, con gli amici, i conoscenti ecc, ecc, Se poi ci si mette di mezzo il tempo passato ad organizzare incontri, davanti al PC sul Forum … eh! Beh! Allora la cosa diventa seria se non traumatica perché le signore, chi con più convinzione chi con meno, ma solidali, hanno proposto il tema: come la mettiamo con il tempo che dedicate al Cammino in tutte le sue sfaccettature e che sottraete a noi?
Ed allora lì effettivamente c’ è stato un po’ di panico, anche se abilmente non fatto trasparire, (almeno a me è capitato così e ..... vedi un po’ cosa sto facendo in questo momento?)
A questo punto viene da domandarsi se effettivamente siamo proprio così “malati” e se non si tratti di una malattia tanto grave da mettere in pericolo i rapporti con la famiglia : i figli che mal sopportano questa “pazza idea”, gli amici che ti guardano un po’ con compassione, i parenti che ti considerano un po’ matto, qualche conoscente che ammira ciò che hai fatto e che lui mai si sognerebbe di poter fare ….. insomma : si in effetti siamo un po’ rompi-balle ..... per gli altri!
Ma quanto si sta bene con le incancellabili sensazioni che si hanno nel cuore …. i ricordi visivi di ciò che hai vissuto “in quel fantastico periodo” con la possibilità di ripensare a nuove esperienze e parlarne con altri che parlano la tua stessa lingua …… che parlano solo di cose buone, di bontà, di valori positivi ….. di gioia …… di pace (tutte cose sempre più rare) ed in questo momento di riflessione capisco perché le nostre donne ci sopportano e, magari dentro di se ci vogliono ancora più bene : è perché sanno che il loro “pellegrino” è su una buona strada……
Non so se la mia impressione è giusta .... che ne dite?
Ultreya. Renzo
Ad un certo punto la domanda: ma il tuo “pellegrino” è tornato trasformato da quest’ esperienza e se si…. Come?
Meno male che la mia signora ha taciuto perché devo riconoscere, onestamente, che il “mio Camino” (non ancora concluso) che speravo facesse di me un uomo nuovo, chissà per quale mistero ‘sta cosa non è successa – o per lo meno non me ne sono accorto io e, manco a dirlo, tanto meno se ne è accorta mia moglie.
Ma non è questo il discorso che volevo impostare: il fatto è che tutti, pur essendo migliorati anche abbondantemente (gli altri): non fanno altro che parlare del Cammino .... in casa, fuori di casa, con gli amici, i conoscenti ecc, ecc, Se poi ci si mette di mezzo il tempo passato ad organizzare incontri, davanti al PC sul Forum … eh! Beh! Allora la cosa diventa seria se non traumatica perché le signore, chi con più convinzione chi con meno, ma solidali, hanno proposto il tema: come la mettiamo con il tempo che dedicate al Cammino in tutte le sue sfaccettature e che sottraete a noi?
Ed allora lì effettivamente c’ è stato un po’ di panico, anche se abilmente non fatto trasparire, (almeno a me è capitato così e ..... vedi un po’ cosa sto facendo in questo momento?)
A questo punto viene da domandarsi se effettivamente siamo proprio così “malati” e se non si tratti di una malattia tanto grave da mettere in pericolo i rapporti con la famiglia : i figli che mal sopportano questa “pazza idea”, gli amici che ti guardano un po’ con compassione, i parenti che ti considerano un po’ matto, qualche conoscente che ammira ciò che hai fatto e che lui mai si sognerebbe di poter fare ….. insomma : si in effetti siamo un po’ rompi-balle ..... per gli altri!
Ma quanto si sta bene con le incancellabili sensazioni che si hanno nel cuore …. i ricordi visivi di ciò che hai vissuto “in quel fantastico periodo” con la possibilità di ripensare a nuove esperienze e parlarne con altri che parlano la tua stessa lingua …… che parlano solo di cose buone, di bontà, di valori positivi ….. di gioia …… di pace (tutte cose sempre più rare) ed in questo momento di riflessione capisco perché le nostre donne ci sopportano e, magari dentro di se ci vogliono ancora più bene : è perché sanno che il loro “pellegrino” è su una buona strada……
Non so se la mia impressione è giusta .... che ne dite?
Ultreya. Renzo