DEL CAMMINARE VERSO SANTIAGO DI COMPOSTELA
Premessa
In quattro anni ho percorso le tre grandi vie che conducono a Santiago di Compostela.
Nel 2004 Il Cammino Francese da S.J. Pied de Port ( 800 km circa)
Nel 2005 Il Cammino del Norte da Irun ( 900 km circa)
Nel 2006 La Ruta della Plata da Siviglia (1000 km circa)
E nell’estate del 2007 partendo dai Pirenei francesi ho percorso il Cammino Aragonese che si ricollega al Cammino Francese a Puente la Reina per poi ritornare indietro e rifarlo per intero (1200 km circa).
In mezzo ci sono Il Cammino di San Francesco da La Verna a Poggio Bustone e la via Francigena tratto italiano per circa 800 km.
L’ho fatto in bicicletta perché gli impegni di famiglia e lavoro non mi concedevano il tempo per poterli percorrere a piedi.
Però, benché avessi la bicicletta, ho camminato molto. Sulle ripide salite con le borse al seguito dovevo scendere e camminare, come pure sui duri tratti di sentiero.
Inoltre sono innumerevoli le volte che sono sceso di bicicletta per camminare insieme ai pellegrini per lunghi tratti. Ed era bello far ritrovare il contatto del suolo ai miei piedi.
Consultando i miei appunti ho riscontrato che mediamente camminavo tra i 5 ed i 20 chilometri al giorno e qualche volta è capitato di farne anche di più .
Sono e rimango un camminatore di montagna. Conosco bene la polemica che coinvolge i ciclisti che frequentano i sentieri e le strade che portano a Santiago o sugli altri sentieri di antica fede.
Ciclisti con poco spirito di solidarietà e tolleranza per chi fa fatica per molte ore al giorno percorrendo solo un terzo di quello che può fare un ciclista.
Ciclisti poco rispettosi e pretenziosi che portano via i posti nei rifugi ai camminanti. Ciclisti irruenti che sfrecciano sui sentieri e lungo le discese senza un saluto, un richiamo di avviso e spaventano i poveri camminanti.
E conosco anche, perche in qualche caso vissute personalmente, le brutte esperienze di molti che hanno avuto la disavventura di incrociare ciclisti, come dire, poco coscienti di trovarsi lungo un percorso speciale com il Cammino.
E conosco altresì benissimo gli anatemi sui ciclisti. Le risa di schermo e le frasi ripetute all’infinito nei rifugi: Non sei un vero pellegrino, hai la bicicletta!
Anch’io sono diventato ciclista sul percorso verso Santiago. Però sono e rimango un camminatore, che molte volte é sceso dalla bicicletta per necessità o per piacere di ritrovare, risentire i piedi sul suolo, per ritrovare l’armonia del corpo adatto più al camminare che al pedalare.
Nel 2006 sulla Ruta della Plata, nelle lunghe e dure giornate di cammino con bici al seguito, mi sono ritrovato a pensare che cosa vuol dire camminare sui sentieri e le strade che portano a Santiago di Compostela. Era un fatto curioso che io camminante, per un breve periodo diventato ciclista, ritrovassi il piacere e la fatica che da il camminare. Ed un giorno al termine di una dura giornata dove avevo più camminato che pedalato mi ritrovavo anch’io con divertente sorpresa la mia bella vescica sotto la pianta del piede.
Avevo esperienza di camminatore, avrei voluto essere camminatore vero sulle strade che portano a Santiago, ma il tempo che mi era concesso dalle vicende della mia vita lontano dai Cammini non me lo permetteva, ed allora ho cercato di essere un falso ciclista, un ciclista con l’animo del camminante.
Ne ho visti di sportivi e ciclisti inchiodarsi stremati dopo una settimana di cammino a tutta forza perché si consideravano degli sportivi super allenati, o schiantati da zaini e borse da bici enormi che contenevano il troppo di cui avrebbero dovuto, potuto disfarsi, alleggerirsi.
I sentieri, le strade che portano a Santiago non sono fatte per gambe pigre. Però è anche vero che non bisogna essere degli sportivi per poter vivere questa esperienza. Andare a Santiago non è, non deve diventare una esperienza sportiva. Come pure mettersi alla prova. Sul Cammino ogni giorno è a sé. Ogni giorno è una esperienza nuova.
Per cui mi sono trovato a scrivere del cammire lungo quelle strade e sentieri.
Erano piccole frasi trascritte velocemente nel corso delle brevi pause quotidiane sul Cammino. Piccoli pensieri sull’andare, camminare verso Santiago.
L’esperienza del camminare con bicicletta al seguito si è ripetuta anche nel quarto viaggio. Circa 1200 km di cui oltre quattrocento camminati.
Così alla fine del mio quarto Cammino, io camminatore prestato alla bicicletta per necessità, mi sono trovato a rivivere e scrivere del camminare: spunti, riflessioni, considerazioni.
Eccole qui di seguito. Così come sono state pensate e appena risistemate per rendere leggibile il testo.
Un divertissement senza alcuna pretesa di essere esaustivo o imperativo.
Solo una serie di pensieri mediati dalla lunga esperienza del Cammino verso Santiago e da altri fatti in Italia e dal desiderio di farli a piedi.
A voi veri Camminanti desiderosi di percorre i sentierie le strade che vanno ai luoghi di antica devozione il giudizio se considerarlo un vero decalogo.
DIECI PICCOLI CONSIGLI
DEL BUON CAMMINARE
1 - Se decidi di partire per uno dei Cammini che portano verso Santiago o altri luoghi di antica devozione sii conscio a cosa vai incontro. Centinaia di chilometri a piedi non sono cose da tutti i giorni, anche se sei un buon camminatore di montagna, un maratoneta o comunque uno sportivo.
2 - Procurati un buon paio di scarpe, delle buone calze, un piccolo zaino ed utilizzali per qualche tempo su terreni diversi. Provali, senti come il tuo piede, le tue gambe e le tue spalle rispondo alle sollecitazione di qualche ora di cammino per più giorni, su strade asfaltate, su sentieri accidentati in salita e discesa.
3 - Non caricarti troppo di peso. Ogni grammo in più a sera sono chili che gravano sulle tue spalle, sulle tue gambe. Bastano tre cambi (uno indosso e due di scorta se per caso non si riesce a fare il bucato per un paio di giorni), che nella stagione bella occupano poco spazio e pesano anche poco. Un sacco a pelo piccolo ed anch’esso di poco peso è sufficiente per le notti estive nei rifugi.
4 - Prima di metterti in cammino leggi qualche libro di chi ha percorso questi antichi percorsi. La bibliografia é sterminata.
5 - Procurati una guida, agile e leggera. Quella che ti porterai dietro. Però prima studiala bene anche con una carta geografica dei luoghi che attraverserai. Documentati sulla storia dei luoghi che attraverserai, riuscirai a comprenderli meglio.
6 - Non fare gare di resistenza con altri pellegrini. Segui il tuo cuore e la tua testa. I primi giorni sul Cammino saranno i più duri. Entrare nello spirito del camminante non è facile, anche per i più allenati o sportivi. Quindi parti con calma, facendo pochi chilometri al giorno, abituati al rito quotidiano dell’essere sulle strade e sentieri che portano a Santiago di Compostela. Vedrai che dopo qualche giorno i chilometri scorreranno sotto le tue scarpe come mai avresti immaginato.
7 - Parti solo se puoi. Il cammino è solitudine. Ma anche incontri meravigliosi. Non temere della tua solitudine o di sentirti depresso o spaesato. Troverai sempre qualcuno che alla bisogna ti verrà in aiuto. Questa è una delle grandi magie dell’essere in cammino.
8 - Non giudicare i pellegrini o finti tali che fanno il cammino a balzi, saltando da un bus all’altro, o quando li vedi arrivare in auto a poche centinaia di metri dal rifugio. Ognuno fa il Cammino come può o meglio crede. Non ti sentire in colpa se un giorno le tue condizioni fisiche ti obbligheranno a prendere un bus o un taxi per il primo paese per ricorrere alle cure mediche. Pochi chilometri non cambiano nulla se la tua mente è serena. Segui la tua strada e i tuoi sentimenti.
9 - Non metterti in cammino alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Potresti rimanere deluso.
10 - Ricordati che è il Cammino a segnare le tue giornate e non i tuoi progetti di quanti chilometri farai.
Accetta quello che viene da ogni giorno sul Cammino ed ogni giorno sarà una meravigliosa scoperta e forse alla fine riuscirai a dare una risposta ai tuoi perché.
Premessa
In quattro anni ho percorso le tre grandi vie che conducono a Santiago di Compostela.
Nel 2004 Il Cammino Francese da S.J. Pied de Port ( 800 km circa)
Nel 2005 Il Cammino del Norte da Irun ( 900 km circa)
Nel 2006 La Ruta della Plata da Siviglia (1000 km circa)
E nell’estate del 2007 partendo dai Pirenei francesi ho percorso il Cammino Aragonese che si ricollega al Cammino Francese a Puente la Reina per poi ritornare indietro e rifarlo per intero (1200 km circa).
In mezzo ci sono Il Cammino di San Francesco da La Verna a Poggio Bustone e la via Francigena tratto italiano per circa 800 km.
L’ho fatto in bicicletta perché gli impegni di famiglia e lavoro non mi concedevano il tempo per poterli percorrere a piedi.
Però, benché avessi la bicicletta, ho camminato molto. Sulle ripide salite con le borse al seguito dovevo scendere e camminare, come pure sui duri tratti di sentiero.
Inoltre sono innumerevoli le volte che sono sceso di bicicletta per camminare insieme ai pellegrini per lunghi tratti. Ed era bello far ritrovare il contatto del suolo ai miei piedi.
Consultando i miei appunti ho riscontrato che mediamente camminavo tra i 5 ed i 20 chilometri al giorno e qualche volta è capitato di farne anche di più .
Sono e rimango un camminatore di montagna. Conosco bene la polemica che coinvolge i ciclisti che frequentano i sentieri e le strade che portano a Santiago o sugli altri sentieri di antica fede.
Ciclisti con poco spirito di solidarietà e tolleranza per chi fa fatica per molte ore al giorno percorrendo solo un terzo di quello che può fare un ciclista.
Ciclisti poco rispettosi e pretenziosi che portano via i posti nei rifugi ai camminanti. Ciclisti irruenti che sfrecciano sui sentieri e lungo le discese senza un saluto, un richiamo di avviso e spaventano i poveri camminanti.
E conosco anche, perche in qualche caso vissute personalmente, le brutte esperienze di molti che hanno avuto la disavventura di incrociare ciclisti, come dire, poco coscienti di trovarsi lungo un percorso speciale com il Cammino.
E conosco altresì benissimo gli anatemi sui ciclisti. Le risa di schermo e le frasi ripetute all’infinito nei rifugi: Non sei un vero pellegrino, hai la bicicletta!
Anch’io sono diventato ciclista sul percorso verso Santiago. Però sono e rimango un camminatore, che molte volte é sceso dalla bicicletta per necessità o per piacere di ritrovare, risentire i piedi sul suolo, per ritrovare l’armonia del corpo adatto più al camminare che al pedalare.
Nel 2006 sulla Ruta della Plata, nelle lunghe e dure giornate di cammino con bici al seguito, mi sono ritrovato a pensare che cosa vuol dire camminare sui sentieri e le strade che portano a Santiago di Compostela. Era un fatto curioso che io camminante, per un breve periodo diventato ciclista, ritrovassi il piacere e la fatica che da il camminare. Ed un giorno al termine di una dura giornata dove avevo più camminato che pedalato mi ritrovavo anch’io con divertente sorpresa la mia bella vescica sotto la pianta del piede.
Avevo esperienza di camminatore, avrei voluto essere camminatore vero sulle strade che portano a Santiago, ma il tempo che mi era concesso dalle vicende della mia vita lontano dai Cammini non me lo permetteva, ed allora ho cercato di essere un falso ciclista, un ciclista con l’animo del camminante.
Ne ho visti di sportivi e ciclisti inchiodarsi stremati dopo una settimana di cammino a tutta forza perché si consideravano degli sportivi super allenati, o schiantati da zaini e borse da bici enormi che contenevano il troppo di cui avrebbero dovuto, potuto disfarsi, alleggerirsi.
I sentieri, le strade che portano a Santiago non sono fatte per gambe pigre. Però è anche vero che non bisogna essere degli sportivi per poter vivere questa esperienza. Andare a Santiago non è, non deve diventare una esperienza sportiva. Come pure mettersi alla prova. Sul Cammino ogni giorno è a sé. Ogni giorno è una esperienza nuova.
Per cui mi sono trovato a scrivere del cammire lungo quelle strade e sentieri.
Erano piccole frasi trascritte velocemente nel corso delle brevi pause quotidiane sul Cammino. Piccoli pensieri sull’andare, camminare verso Santiago.
L’esperienza del camminare con bicicletta al seguito si è ripetuta anche nel quarto viaggio. Circa 1200 km di cui oltre quattrocento camminati.
Così alla fine del mio quarto Cammino, io camminatore prestato alla bicicletta per necessità, mi sono trovato a rivivere e scrivere del camminare: spunti, riflessioni, considerazioni.
Eccole qui di seguito. Così come sono state pensate e appena risistemate per rendere leggibile il testo.
Un divertissement senza alcuna pretesa di essere esaustivo o imperativo.
Solo una serie di pensieri mediati dalla lunga esperienza del Cammino verso Santiago e da altri fatti in Italia e dal desiderio di farli a piedi.
A voi veri Camminanti desiderosi di percorre i sentierie le strade che vanno ai luoghi di antica devozione il giudizio se considerarlo un vero decalogo.
DIECI PICCOLI CONSIGLI
DEL BUON CAMMINARE
1 - Se decidi di partire per uno dei Cammini che portano verso Santiago o altri luoghi di antica devozione sii conscio a cosa vai incontro. Centinaia di chilometri a piedi non sono cose da tutti i giorni, anche se sei un buon camminatore di montagna, un maratoneta o comunque uno sportivo.
2 - Procurati un buon paio di scarpe, delle buone calze, un piccolo zaino ed utilizzali per qualche tempo su terreni diversi. Provali, senti come il tuo piede, le tue gambe e le tue spalle rispondo alle sollecitazione di qualche ora di cammino per più giorni, su strade asfaltate, su sentieri accidentati in salita e discesa.
3 - Non caricarti troppo di peso. Ogni grammo in più a sera sono chili che gravano sulle tue spalle, sulle tue gambe. Bastano tre cambi (uno indosso e due di scorta se per caso non si riesce a fare il bucato per un paio di giorni), che nella stagione bella occupano poco spazio e pesano anche poco. Un sacco a pelo piccolo ed anch’esso di poco peso è sufficiente per le notti estive nei rifugi.
4 - Prima di metterti in cammino leggi qualche libro di chi ha percorso questi antichi percorsi. La bibliografia é sterminata.
5 - Procurati una guida, agile e leggera. Quella che ti porterai dietro. Però prima studiala bene anche con una carta geografica dei luoghi che attraverserai. Documentati sulla storia dei luoghi che attraverserai, riuscirai a comprenderli meglio.
6 - Non fare gare di resistenza con altri pellegrini. Segui il tuo cuore e la tua testa. I primi giorni sul Cammino saranno i più duri. Entrare nello spirito del camminante non è facile, anche per i più allenati o sportivi. Quindi parti con calma, facendo pochi chilometri al giorno, abituati al rito quotidiano dell’essere sulle strade e sentieri che portano a Santiago di Compostela. Vedrai che dopo qualche giorno i chilometri scorreranno sotto le tue scarpe come mai avresti immaginato.
7 - Parti solo se puoi. Il cammino è solitudine. Ma anche incontri meravigliosi. Non temere della tua solitudine o di sentirti depresso o spaesato. Troverai sempre qualcuno che alla bisogna ti verrà in aiuto. Questa è una delle grandi magie dell’essere in cammino.
8 - Non giudicare i pellegrini o finti tali che fanno il cammino a balzi, saltando da un bus all’altro, o quando li vedi arrivare in auto a poche centinaia di metri dal rifugio. Ognuno fa il Cammino come può o meglio crede. Non ti sentire in colpa se un giorno le tue condizioni fisiche ti obbligheranno a prendere un bus o un taxi per il primo paese per ricorrere alle cure mediche. Pochi chilometri non cambiano nulla se la tua mente è serena. Segui la tua strada e i tuoi sentimenti.
9 - Non metterti in cammino alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. Potresti rimanere deluso.
10 - Ricordati che è il Cammino a segnare le tue giornate e non i tuoi progetti di quanti chilometri farai.
Accetta quello che viene da ogni giorno sul Cammino ed ogni giorno sarà una meravigliosa scoperta e forse alla fine riuscirai a dare una risposta ai tuoi perché.
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