Il Cammino di Madrid e- un percorso che unisce la capitale spagnola con Sahagun, sul francese. E`lungo circa 320 km e puo essere coperto in 12/13 tappe.
E` un cammino "giovane", e` stato recuperato grazie all`associazione amici del cammino di Santiago di Madrid, che alla fine degli anni novanta dopo varie ricerche, studi e mesi di lavoro e` riusciuto a risalire all-antico tracciato che i pellegrini seguivano per arrivare in Galizia per venerare il santo.
Pur essendo un cammino non jacobeo nel vero senso del termine, e` ricco di storia, arte, natura. Non mancano inoltre numerose testimonianze cristiane.
Il percorso segue a grandi linee antiche vie di transumanza, parte dell`itinerario XXIV di Antonio, e carrarecce per la comunicazione tra i vari vasti campi di grano, soia e girasoli.
L asfalto si incontra solo in prossimita dei centri abitati.
Sulla base della mia esperienza, posso affermare che il percorso, per caratteristiche e peculiarita puo essere diviso in tre micro tratti:
* Madrid/Segovia
* Segovia/Valladolid
* Valladolid/Sahagun
La lunghezza e` grosso modo uguale per tutti e tre i pezzi.
Nel primo tratto si passa dal caos cittadino della citta alla quiete dei sentieri.
Il cammino inizia simbolicamente dalla chiesa di Santiago, nei pressi del palacio real, in centro. Tuttavia, per trovare le prime freccie gialle bisogna arrivare nella prima periferia a plaza de la castilla, che si trova a 6 km di distanza. Si puo raggiungere comunque la suddetta piazza con la metro, evitando cosi il centro cittadino. Una volta usciti dalla citta attraverso sentieri tra i campi si raggiunge Tres Cantos, Colmenar Viejo e Manzanares el Real, dove spicca il suo antico maniero. Bella la tappa che unisce Manzanares a Cercedilla attraverso sentieri dove si puo ammirare la maestosa sierra de Guadarrama che tiene compagnia al pellegrino passando tra i piccoli e graziosi borghi di Metaelpino, Navacerrada e Cercedilla appunto fin su ai 1200 mt slm.
Da qui parte la tappa piu bella di tutto il cammino, ma anche la piu dura: Cercedilla/Segovia. In circa 6/7 km si sale su un antica calzada romana fino a quasi 1800 mt slm, attraverso bei boschi di pini fino al puerto de la Fuenfria. Da qui si scende per 24/25 km fino a Segovia, attraverso verdi prati e terreni dove viene allevato bestiame. Si puo godere un bellissimo paesaggio e rimanere estasiati dal volo di numerosi rapaci. Ho visto anche parecchi scoiattoli e conigli selvatici, che scappavano non appena mi avvistavano. Bella poi Segovia, con il suo aquedotto romano, la cattedrale e il suo castello di rara bellezza.
Unica nota stonata di questo tratto e` haime, la mancaza di albergue veri e propri.
A Madrid ci sono strutture ricettive per tutte le esigenze e tutte le tasche.
A Tres Cantos, ho dormito presso i locali dell-ayntamiento. Ma fanno entrare solo verso le 22 e alle 6 gia devi essere fuori. Fanno pero fare la doccia, lavare il bucato, e lasciare lo zaino non appena arrivati.
A manzanares el real ho dovuto prendere una camera in una pensione. Devo dire pero che fanno una carezza ai pellegrini. Il prezzo pero rimane sempre da turista.
A Cercedilla, ho dormito nel polideportivo, ma anche qua fanno entrare dopo le 22 perche fino a quell-ora ci sono attivita sportive.
A Segovia ci sono numerosi alberghi. Il primo rifugio di pellegrini si puo trovare a Zamarramala tre km fuori, ed e` gratuito.
Da qui comincia il secondo tratto: Segovia/Valladolid.
Si cammina attraverso la campagna segoviana: la tierra de los pinares.
Il percorso segue piste bianche e tratti sabbiosi tra le pinete, che a volte rallentano il passo e rendono un po piu faticoso l andare del pellegrino. Dai pini viene estratta la resina, che viene utilizzata per diversi utilizzi. Spiccano in questo tratto il piccolo borgo di S.Maria la real de Nieva con la sua chiesa e il suo portico, Coca con il suo massiccio castello e Puente Duero, con il suo albergue.
Nessun problema per l alloggio. Carino e a donativo l albergue di S.Maria. Un po vecchio ma confortevole quello di Coca dove vi accogliera Charo con il suo calore. Nuovo quello di Alcazaren. Particolare quello di Puente Duero, dove Arturo l hospitalero vi accogliera come pochi.
Parte da qui il tratto finale: Valladolid/Sahagun.
La tierra de los pinares lascia spazio alla tierra de campos.
Una delle tappe piu belle e` sicuramente quella che unisce Puente Duero a Penaflor de hornija. dove spiccano Simancas, con il suo centro storico e Ciguñela dove segnalo il bel albergue nella casa del maestro.
Siamo nelle mesetas. Si cammina attraverso carrarecce tra i campi. Spazi estesi fin all orizzonte. Grande sensazione di liberta e di infinita piccolezza. Senso di unicita.
Sono passato anche tra piccoli villaggi, abbandonati a se stessi, in balia degli eventi, che mi hanno trasmesso un forte senso di malinconia.
Si arriva infine a Sahagun. Siamo sul francese. Gia sapete tutto.
Per quanto riguarda la segnalazione devo dire che e` discreta. Io, non mi sono perso. A volte pero qualche indicazione e` ambigua e in alcuni casi sarebbe stata necessaria. Tuttavia con un po di intuito e di buon senso si puo arrivare a fine tappa.
Nel primo tratto spiccano le indicazioni con mojones classici con la concha gialla su sfondo azzurro e le sette stelle della comunid di Madrid. Ad esse si aggiungono le indicazioni per la via pecuaria che per buona parte coincide con il nostro cammino.
Nella provincia di Valladolid ci sono Mojones in granito dov e` applicata una piastella in cotto dove e` indicata la distanza a Santiago e il logo della provincia.
Da notare all -altezza di Simancas segnavia in ferro che rappresentano pellegrini in cammino come nell alto del perdon sul francese.
da Valladolid in poi i classici mojones.
Per tutto il percorso si possono trovare le vecchie care freccie gialle.
Il periodo migliore per fare questo cammino e` secondo me il mese di maggio o settembre.
Si evita cosi di trovare neve al passo di Fuenfria e la calura delle mesetas in estate.
E` un percorso molto solitario, lo percorrono circa 600 persone/anno.
E` adatto a chi cerca la solitudine e vuole evitare il caos turistico del francese.
Puo anche essere un punto di partenza differente da SJPP.
Secondo me nei prossimi anni puo avere un incremento e puo essere una valida alternativa ai classici cammini.
Ringrazio infine liam, che mi ha convinto con le sue parole a scegliere questo cammino rispondendo ad una mia richiesta di chiarimenti.
Mi scuso per eventuali errori di punteggiatura. ma con questa tastiera in spagnolo e un po piu complicato.
Le notizie fornite da me sono relative al mese di aprile 2016.
Grazie per avermi seguito fin qui.
Saro.
E` un cammino "giovane", e` stato recuperato grazie all`associazione amici del cammino di Santiago di Madrid, che alla fine degli anni novanta dopo varie ricerche, studi e mesi di lavoro e` riusciuto a risalire all-antico tracciato che i pellegrini seguivano per arrivare in Galizia per venerare il santo.
Pur essendo un cammino non jacobeo nel vero senso del termine, e` ricco di storia, arte, natura. Non mancano inoltre numerose testimonianze cristiane.
Il percorso segue a grandi linee antiche vie di transumanza, parte dell`itinerario XXIV di Antonio, e carrarecce per la comunicazione tra i vari vasti campi di grano, soia e girasoli.
L asfalto si incontra solo in prossimita dei centri abitati.
Sulla base della mia esperienza, posso affermare che il percorso, per caratteristiche e peculiarita puo essere diviso in tre micro tratti:
* Madrid/Segovia
* Segovia/Valladolid
* Valladolid/Sahagun
La lunghezza e` grosso modo uguale per tutti e tre i pezzi.
Nel primo tratto si passa dal caos cittadino della citta alla quiete dei sentieri.
Il cammino inizia simbolicamente dalla chiesa di Santiago, nei pressi del palacio real, in centro. Tuttavia, per trovare le prime freccie gialle bisogna arrivare nella prima periferia a plaza de la castilla, che si trova a 6 km di distanza. Si puo raggiungere comunque la suddetta piazza con la metro, evitando cosi il centro cittadino. Una volta usciti dalla citta attraverso sentieri tra i campi si raggiunge Tres Cantos, Colmenar Viejo e Manzanares el Real, dove spicca il suo antico maniero. Bella la tappa che unisce Manzanares a Cercedilla attraverso sentieri dove si puo ammirare la maestosa sierra de Guadarrama che tiene compagnia al pellegrino passando tra i piccoli e graziosi borghi di Metaelpino, Navacerrada e Cercedilla appunto fin su ai 1200 mt slm.
Da qui parte la tappa piu bella di tutto il cammino, ma anche la piu dura: Cercedilla/Segovia. In circa 6/7 km si sale su un antica calzada romana fino a quasi 1800 mt slm, attraverso bei boschi di pini fino al puerto de la Fuenfria. Da qui si scende per 24/25 km fino a Segovia, attraverso verdi prati e terreni dove viene allevato bestiame. Si puo godere un bellissimo paesaggio e rimanere estasiati dal volo di numerosi rapaci. Ho visto anche parecchi scoiattoli e conigli selvatici, che scappavano non appena mi avvistavano. Bella poi Segovia, con il suo aquedotto romano, la cattedrale e il suo castello di rara bellezza.
Unica nota stonata di questo tratto e` haime, la mancaza di albergue veri e propri.
A Madrid ci sono strutture ricettive per tutte le esigenze e tutte le tasche.
A Tres Cantos, ho dormito presso i locali dell-ayntamiento. Ma fanno entrare solo verso le 22 e alle 6 gia devi essere fuori. Fanno pero fare la doccia, lavare il bucato, e lasciare lo zaino non appena arrivati.
A manzanares el real ho dovuto prendere una camera in una pensione. Devo dire pero che fanno una carezza ai pellegrini. Il prezzo pero rimane sempre da turista.
A Cercedilla, ho dormito nel polideportivo, ma anche qua fanno entrare dopo le 22 perche fino a quell-ora ci sono attivita sportive.
A Segovia ci sono numerosi alberghi. Il primo rifugio di pellegrini si puo trovare a Zamarramala tre km fuori, ed e` gratuito.
Da qui comincia il secondo tratto: Segovia/Valladolid.
Si cammina attraverso la campagna segoviana: la tierra de los pinares.
Il percorso segue piste bianche e tratti sabbiosi tra le pinete, che a volte rallentano il passo e rendono un po piu faticoso l andare del pellegrino. Dai pini viene estratta la resina, che viene utilizzata per diversi utilizzi. Spiccano in questo tratto il piccolo borgo di S.Maria la real de Nieva con la sua chiesa e il suo portico, Coca con il suo massiccio castello e Puente Duero, con il suo albergue.
Nessun problema per l alloggio. Carino e a donativo l albergue di S.Maria. Un po vecchio ma confortevole quello di Coca dove vi accogliera Charo con il suo calore. Nuovo quello di Alcazaren. Particolare quello di Puente Duero, dove Arturo l hospitalero vi accogliera come pochi.
Parte da qui il tratto finale: Valladolid/Sahagun.
La tierra de los pinares lascia spazio alla tierra de campos.
Una delle tappe piu belle e` sicuramente quella che unisce Puente Duero a Penaflor de hornija. dove spiccano Simancas, con il suo centro storico e Ciguñela dove segnalo il bel albergue nella casa del maestro.
Siamo nelle mesetas. Si cammina attraverso carrarecce tra i campi. Spazi estesi fin all orizzonte. Grande sensazione di liberta e di infinita piccolezza. Senso di unicita.
Sono passato anche tra piccoli villaggi, abbandonati a se stessi, in balia degli eventi, che mi hanno trasmesso un forte senso di malinconia.
Si arriva infine a Sahagun. Siamo sul francese. Gia sapete tutto.
Per quanto riguarda la segnalazione devo dire che e` discreta. Io, non mi sono perso. A volte pero qualche indicazione e` ambigua e in alcuni casi sarebbe stata necessaria. Tuttavia con un po di intuito e di buon senso si puo arrivare a fine tappa.
Nel primo tratto spiccano le indicazioni con mojones classici con la concha gialla su sfondo azzurro e le sette stelle della comunid di Madrid. Ad esse si aggiungono le indicazioni per la via pecuaria che per buona parte coincide con il nostro cammino.
Nella provincia di Valladolid ci sono Mojones in granito dov e` applicata una piastella in cotto dove e` indicata la distanza a Santiago e il logo della provincia.
Da notare all -altezza di Simancas segnavia in ferro che rappresentano pellegrini in cammino come nell alto del perdon sul francese.
da Valladolid in poi i classici mojones.
Per tutto il percorso si possono trovare le vecchie care freccie gialle.
Il periodo migliore per fare questo cammino e` secondo me il mese di maggio o settembre.
Si evita cosi di trovare neve al passo di Fuenfria e la calura delle mesetas in estate.
E` un percorso molto solitario, lo percorrono circa 600 persone/anno.
E` adatto a chi cerca la solitudine e vuole evitare il caos turistico del francese.
Puo anche essere un punto di partenza differente da SJPP.
Secondo me nei prossimi anni puo avere un incremento e puo essere una valida alternativa ai classici cammini.
Ringrazio infine liam, che mi ha convinto con le sue parole a scegliere questo cammino rispondendo ad una mia richiesta di chiarimenti.
Mi scuso per eventuali errori di punteggiatura. ma con questa tastiera in spagnolo e un po piu complicato.
Le notizie fornite da me sono relative al mese di aprile 2016.
Grazie per avermi seguito fin qui.
Saro.