valmor13
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Camino del norte, camino de soledad, de mucho viento y sol, y de muchas estrellas.
25 settembre 2010
Rumbo a Pamplona
Eh si, questi spagnoli avranno anche le pezze al culo però' sanno proprio divertirsi!
Stasera sono arrivato a Pamplona che naturalmente e' in festa, la festa di san Firmin de los chiquitos, dei bambini insomma, e c'e' una marea di gente in giro, musica, balli, rumore, petardi e un bel venticello fresco, che con le mie braghette corte sono un po' infreddolito.
Comunque bello, il ritorno in Spagna non poteva andare meglio, sempre la stessa atmosfera festaiola, e tante famiglie e bambini in giro. ¡Que viva España!
Il viaggio e' stato lungo e anche con un po' di imprevisti, arrivato a Bergamo in treno sono partito in aereo con mezzora di ritardo per congestione del traffico aereo sopra i cieli di Francia e così sono arrivato a Zaragoza troppo tardi per prendere il bus delle 5 per Pamplona, poi c'era quello delle 19.00 ma sarei a arrivato molto tardi a destinazione, quindi non mi scoraggio e trovo un treno giusto in partenza, un bel treno della Renfe, la compagnia ispanica, e arrivo così a Pamplona alle 19.00, addirittura in anticipo sul previsto.
Poi vado in centro dove già conosco l'albergue dei pellegrini e prendo il posto, non e' molto pieno e si sta bene, sistemo le mie cose e poi via sulle tracce di Ernest, per le taverne di Iruña (Pamplona in navarro).
Bella serata, anche se come già detto un po' fresca per le mie gambette ignude, ma il tinto riojano le ha scaldate.
Domani ho la corriera alle 7 per San Sebastian e poi da li' c'e' solo il treno per Irun, partenza del camino del norte, ma passa alle 13.00 quindi credo che come al solito mi affiderò all'autostop, e se arrivo a un'ora decente a Irun partirò immediatamente a piedi per tornare a San Sebastian e dormire li', vi faro' saper com'e' andata.
Hasta luego amigos.
26 settembre 2010
Camino del norte - San Sebastian
Hola' chicos,
oggi primo giorno di cammino ed e' stato spettacolare, paesaggi mozzafiato veramente memorabili.
Ma torniamo un attimo a ieri sera, con la notte a Pamplona, tranquilla, poi stamattina alle 6 sveglia e alle 6.30 ero in strada verso la stazione dei bus, e c'era molta gente in giro, veramente tanta, ma in realta' dovevano ancora andare a letto dopo la fiesta del sabado noche, loca España!
Alle 7 bus per San Sebastian e poi inaspettatamente treno x Irun, gia' pensavo di andare in autostop.... e invece alle 9 ero li' all'inizio del camino del norte.
Sulle stazione basche c'e' da dire che e' pieno di polizia e ogni volta ti controllano e pare sequestrino anche i coltellini per cui per adesso il mio lo tengo ben nascosto.
A Irun sono andato fino al ponte Internacional de Santiago che segna il confine tra Francia y España e quindi, dopo foto di rito, via, partenza alle 10.
E da qui in poi veramente bello, tempo magnifico, soleggiato e fresco, e panorami a ripetizione sull'oceano, fiordi e scogliere, onde e spiagge, fari e villaggi da cartolina.
A Pasaje de San Juan ho dovuto attraversare un gran fiordo in barca e poi su verso il faro de la plata e poi infine giu' a san Sebastian, in tutto oggi circa 26 km, un piccolo riscaldamento.
Quindi il bilancio della giornata e' ottimo, tempo buono, bei paesaggi e pellegrini incontrati per strada pari a zero.
In centro, dopo il casco antiguo, la parte vecchia della citta', ci sono due spiagge lunghissime e ampissime, l'ultima e' quella de la Concha alla fine della quale si trova Ondarreta e il posto dove dormo, la Sirena, un ostello cosi' cosi', caretto e dove ho fatto il primo bucato. Qui ci sono un po' di pellegrini, ma sono mezzi morti e riversi sui letti della camerata e quelli piu' in forma sono probabilmente in giro per San Sebastian, pero' l'impressione e' di gran poca gente su questo cammino.
Ora vado un po' per San Sebastian.
Ah, qui sono proprio imparanoiati con il basco, tutte le scritte sono in euskera, la lingua basca, e non ci capisco una mazza con il mio castillano... la telecom di qui si chiama euskatel, i bar euskabar, tutto euska, ostia!
Hasta luego.
27 settembre 2010
Camino del Norte – Deba
Oggi giornata magnifica, y yo tambien.
Stamattina a colazione ho fatto la conta dei veri pellegrini perche' ieri sera essendo il posto dove dormivo un hostal juvenil non si capiva bene la situazione, e cosi' stamattina ho visto che i pellegrini veri erano solo 5 oltre a me.
Una coppia di anziani spagnoli, una coppia di anziani francesi e un anziano spagnolo solo, que pena!
Poi lungo la strada ho superato una japonesa sola, la prima sotto i 60.... era simpatica ma andava piano e l'ho persa.
Il programma di oggi era arrivare a Zumaya, circa 32 km., ma vi racconto dall'inizio.
Partenza alle 8 e via dritto fino a Orio, 16 km. con sosta al sole e toeletta delle unghie dei `piedi e ho approfittato della sosta per mettere calzini e mutande al sole visto che stamattina erano ancora belli umidi. Poi avanti fino a Zarautz, 22 km., dove finisce la tappa classica per chi parte da San Sebastian. Quindi in 10 km sono arrivato a Zumaya, sosta su un muretto al sole ad asciugare i piedi e poi ho deciso di continuare fino a Deba, altri 15 km. circa.
Qui e' tutto un saliscendi continuo perchè la costa non e' piana, ma le montagne finiscono a picco sul mare e quindi il cammino va su e giu' e poi giu' e su, e' abbastanza dura, salite continue e ripide discese, sempre con memorabili scorci sull'oceano, veramente maestosi, per fortuna mi sono allenato sui colli e questo tipo di percorso non mi crea problemi, anzi mi esalta, ha ha ha.
Insomma alla fine ho fatto 47 km, Bilbao si avvicina e poi decidero' se continuare o no, visto che c'e' proprio poca gente, non ho nemmeno ancora visto un guerrigliero dell'Herri Batasuna, solo qualche scritta che inneggia all'Eta.
Io sto bene, gambe e piedi a mille, nessun problema, per ora nessun farmaco preso, solo cerveza!
Il tempo e' bello, soleggiato e fresco la mattina, ma anche questo e' irrilevante, perche' come diceva Baden Powell non esiste bello e brutto tempo ma buono o cattivo equipaggiamento e quindi per me sara' sempre tempo magnifico!
Dopo Zumaya ho conosciuto un chico español che procedeva piano per dolori ai piedi, due belle ampollas o blisters o vesciche proprio sotto la parte anteriore della pianta dei piedi, que dolor! E' arrivato in albergue 10 minuti fa, un calvario, credo, lui e' galiziano e va verso casa quindi.
La salita al alto de Itziar e' stata molto dura cosi' poi in cima mi sono conceso una sosta in una taberna.
Poi proprio poco prima di Deba ho superato due chicas españolas, di malaga, che poi sono arrivate in albergue poco dopo me.
L'albergue e' un po' spartano, freddo e disadorno, ma perlomeno ci sono solo peregrinos, perfino un ragazzo italiano di treviso che cammina con un olandese.
Ora sono in centro a comer, poi a nanna presto perche' domani voglio partire temprano, l'unico problema e' che qui viene chiaro verso le 8 e il cammino si perde facilmente.
Hasta mañana muchachos, per le prossime cronache dal camino den norte.
¡Ultreya!
29 settembre 2010
El movil perdido
Ieri mattina ho perduto il movil, il telefono insomma, e cosi' ora sono senza telefono, sveglia, orologio e pila, tutto in un colpo!
un po' di cronaca.
due sere dormivo a Deba, dopo cena torno il albergue e finalmente un po' di vita sociale, c'erano le due ragazze di Malaga, il chico gallego e persino un italiano di Treviso che viaggia con un australiano. Serata di chiacchiere e risate e poi a nanna. Ho scoperto che sul cammino del nord ti lasciano fare quello che vuoi con gli orari, si va letto quando si vuole e la porta e' sempre aperta. Probabilmente per i pochi pellegrini che ci sono non servono regole ferree come sul camino frances.
Poi ieri mattina parto e arrivato alla ermita del Calvario perdo il telefono ma me ne accorgo solo un'ora dopo, cosi' torno indietro e incontro una coppia di francesi che gia' mi avevano visto che sapevano del telefono perche' un tal Javier gli aveva detto di averlo trovato e gli aveva lasciato il suo nr. di tel. e che lo portava alla policia, pero' i francesi non parlavano nada e cosi' non ci siamo capiti proprio bene, credo e poi a che policia? di Deba o di un altro paese li' intorno?
Allora torno alla ermita e incontro il chico italiano e col suo cell. chiamiamo il mio ma non risponde nessuno, allora chiamiamo il tel. di tal Javier ma il numero e' di un fisso della Galizia, maldito Javier, in confusione o furbacchione?
Poi alla ermita del Calvario rimango solo aspettando che magari torni sto Javier, e intanto arrivano le due ragazze di Malaga, col loro tel. chiamo a casa e faccio bloccare il mio e poi proseguo solo fino a Markina, dove vado alla polizia municipale, la l'agente stava andando via e mi dice con una faccia triste che lui e' solo e che deve andare davanti a due scuole per il traffico e di aspettarlo li' in mezzora.
Allora vado in una taberna ad annegare nella cerveza i miei dolori (qui se chiedi cerveza fanno finta di non capire, devi dire cervezou in euskera, ma che cacchio!) e poi torno dal policia che chiama tutti gli uffici di Deba, Ondarroa, Motrika, ma niente, nada mobil. Mi lascia il suo numero per chiamarlo e io gli lascio il mio di una sim card di emergencia che sempre porto con me in questi viaggi, con 10 euro caricati. Pero' sono senza telefono, forse lo compro domani quando arrivo a Bilbao, ma non sono sicuro di farlo, forse lo comprero' a Oviedo 300 km piu' avanti. Forse questo e' stato un segno, ero indeciso se continuare il norte o se arrivato a Bilbao tornare al frances, credo che questo segno, una señal, voglia dire che devo restare qui, staccare da tutto, di giorno il sole e di notte le stelle, nada mas.
Quando mi svegliero' mi alzero', quando avro' fame mangero', se saro' stanco riposero', senza sapere che ora e', solo l'oceano e le montagne con me.
Questo cammino mi sta conquistando giorno per giorno, e' molto solitario, pero' ha altre cose che il frances non ha. La pace e la tranquillita' e un mare e delle montagne che di la' non vedi. E' anche vero che e' molto duro, molte salite discese spacca gambe, un continuo saliscendi che sul francese non c'e' visto che e' prevalentemente pianeggiante, qui se non sei ben allenato o fai poca strada, 20 km al giorno massimo, o avrai molta gloria, muchisima gloria.
Comunque credo sia l'ideale per chi ha delle inquietudini che lo tormentano, dei fantasmi del passato che lo inseguono e non lo lasciano in pace, dei conti in sospeso da regolare con se stessi, e chi non ha queste cose?
Oupa!
29 settembre 2010
Camino del norte - dos tapas
Oggi sto percorrendo la storia di Spagna, e come sapete ogni atto sul territorio e' un atto politico. Sono a Gernika, o Guernika, citta' tragicamente famosa per l'accion Condor quando durante la guerra civil i tedeschi alleati di Franco bombardarono la citta' con massacro di civili. Chi non conosce il famoso quadro? E forse qualcuno ricorda anche la foto con tutti i corpi dei bambini morti dopo il bombardamento stesi lungo la strada.
Ma torniamo alle tappe.
Da Deba ieri sono passato per Eizaguirre, Markina, Bolibar (paesino dedicato a Simon Bolivar, libertador de las Americas), Irurok Ziarzia e infine Zenarruza, dove ho dormito al monasterio de los padres cistercienses. Tot 29 km. fatti, pochi, ma con la storia del telefono ho perso un sacco di tempo.
I frati danno ospitalita' gratis ai pellegrini, massimo 8 persone e anche cena e colazione, tutto molto semplice, una zuppa di verdure e pane e acqua, nada mas. Pero' passare la notte al monastero e' stato molto bello, solo le montagne intorno, e le stelle.
Ervamo in 5, io, un professore francese in pensione che sta facendo il cammino per la sesta volta, 5 volte il camino francese e adesso questo. Sembra proprio il classico eremita moderno, magro e con la barba, un bel tipo. E poi c'era una famiglia di Madrid, padre e due figli di circa 20 anni, bella serata con loro ieri, si e' parlato del cammino e di spagna, e di tante altre cose.
Oggi partenza alle 8, non parto piu' presto, e' buio e con i pochi pellegrini in giro si rischia di perdere la strada, e poi via Gerikaitz, poi Munitibar, Elexalde Arratzu, Marmiz e adesso Gernika.
Ma chi se li ricorda sti nomi, io ricordo tutti quelli dello scorso anno ma neppure quelli di ieri.
Qui per strada non ti dicono hola' ma oupa o epa o uepa, che vuol dire adios, animo ecc.
Sti euskedi sono forti, dappertutto bandiere dell'Eta e strane scritte che non capisco.
Adesso da Gernika vorrei arrivare a Lezama, quindi oggi dovrebbero essere una quarantina i km. fatti.
Non so se trovero' internet laggiu' e quindi nel caso non lo trovassi:
Buen Donejakue Bidea
buon cammino di santiago in euskeri, ostia!
30 settembre 2010
Mama Rosa y piccola Katrin
Si lloras por no ver el sol las lagrimas no te dejaran ver las estrellas......
Ieri sono arrivato a Lezama e ho trovato lo spirito del cammino, grazie a Rosa, splendida hospitalera del piccolo albergue di Lezama. Appena arrivato, alle 7 di sera!, ho subito capito che il posto era particolare e la differenza come sempre la fanno le persone. Rosa mi ha offerto una mela e mi ha detto delle cose, e ho capito. Lei conosceva anche l'albergue di Grañon dove l'anno passato ero stato molto bene, quello dell'orazione nello splendido coro del campanile, e infatti dopo cena Rosa ci ha invitato a leggere alcuni pezzi dedicati al cammino nelle varie lingue dei presenti, non eravamo in molti, tre signore finlandesi, due tedesche, uno spagnolo, io, e Katrin, un'austriaca di 18 anni, sola.
Dopo la lettura Rosa ha abbassato le luci dell'unica stanza dell'albergue e ci ha passato una vela (candela) che aveva scritto intorno la frase che ho messo all'inizio, e ogni persona diceva quel che voleva, nella lingua che voleva, io ero il primo e Katrin l'ultima. Arrivato il suo turno in inglese ha iniziato una lunga storia e mano a mano che andava avanti iniziavano a scenderle le lacrime, fino ad un pianto convulso, in cui spiegava che sua madre era morta 6 anni fa, quando aveva 12 anni, e lei questa cosa non l'ha ancora superata, ha pianto molto e c'era molto silenzio intorno. Questa e' la magia (leggasi maghia) del camino.
Sueña con los angelitos Katrin.
Ma torniamo a ieri, alla tappa che arrivava a Gernika e che le guide spagnole chiamano rompepiernas, spacca gambe, ed effettivamente era dura, molte salite e discese ripide, con pietroni e molto fango per le piogge del fine settimana pasado, comunque le mia gambe hanno resistito, un po' di male ai piedi per le discese pietrose ma niente di particolare.
Uscendo da Gernika , percorrendo le montagne e scoscesi sentieri, con il sole ed il vento, non ho potuto fare di meno di pensare a quella brutta pagina di storia di spagna, mi pareva di essere un internazionalista immortalato in una delle famose foto di Frank Capa, y creo que cuando hay ciertos ideales, en un cierto momento de tu vida, valga la pena luchar y morir tambien.
Poi ho continuato a camminare, sempre solo, 40 km sempre solo, dalle 8 di mattina alle 7 di sera, perche' arrivato a Lezama ero talmente lanciato che non mi sono accorto di essere arrivato e ho continuato per 3 km., poi bus per tornare a Lezama alle 7, da Rosa. E stamattina ho preso di nuovo il bus per i 3 km. di ieri, soy peregrino, no loco!
Ieri sera sono persino riuscito a lavare la roba, erano due giorni che non lo facevo perche' sempre arrivo alle 6 - 6 e mezzo e la roba non si asciuga, cosi' avevo la roba da giorno, puzzolente, e la roba per la notte, un po' meno puzzolente, cosi' e' la vita del pellegrino. Invece Rosa aveva la secadora, e tutto gratis, solo donativo per la notte.
Adesso sono a Bilbao dove ho perso ore per la storia del telefono, con capatina alla policia per vedere se hanno notizie da Markina, ma niente novita', il buon Javier se lo e' tenuto il telefono, cabron!
Entrando alla polizia c'erano un sacco di controlli e macchine per i raggi alle borse allora sono uscito e ho nascosto il mio coltellino in un cespuglio appena fuori, se mi vedevano mi prendevano per uno dell'Eta, ma todo bien, coltellino salvato e recuperato.
Poi un sacco di tempo a cercare un negozio che venda telefoni libres, perche' qui li vendono quasi tutti con il contratto gia' installato, e alla fine ho trovato un Samsung da pochi soldi che pero' funziona solo in spagnolo, mi divertiro'. I miei sogni di ieri di continuare a camminare senza orari e telefono e nada si sono frantumati con la realta', mi sono ricordato di avere una famiglia e prima che arrivino ordini precisi dal quartiere generale ho preferito provvedere. E comunque anche senza telefono c'e' sempre internet.... ormai e' veramente difficile deconectarse completamente, ed e' questa la vera differenza con i pellegrini di un tempo.
Rosa mi diceva che aver perso il telefono e' un segno, che era il momento di fare limpieza en la vida, e Rosa non sbaglia.
Ieri camminando dopo Gernika ho fatto 22 km senza trovare paesi, pero' in molte case avevano messo un rubinetto fuori dalla staccionata, con scritto agua. Qui il viandante e il forestiero non fanno paura, non sono qualcosa da temere. E questo fa pensare.
Ho anche saputo che sabato scorso a San Sebastian, con l'accento sull'ultima a, c'erano gli Udos in concerto, quelli di Bono, ed era impossibile trovare da dormire, suerte che sono arrivato domenica, e ieri a Bilbao c'era una grande manifestazione dei lavoratori, todo lleno anche qui.
In realta' io non mi fermo a Bilbao, vorrei arrivare a Portugalete, 20 km mas, il tempo e' cambiato, e' molto brutto e forse piovera', tra poco vado a ritirare il telefono che e' in carica e parto.
Ieri ho anche passato un posto che si chiamava alto de Morga, un nome che un po' ricorda la saga del signore degli anelli, e insieme al fatto che qui Bilbao sui cartelli lo scrivono Bilbo........che storia eh?
Ultima cosa, dopo Deba ho lasciato l'oceano por el interior, sono due giorni che cammino per splendide montagne solitarie, e da ieri sono entrato nella gran Bilbao, praticamente un giorno e mezzo attraverso le zone industriali che precedono e seguono la citta', molte guide consigliano di saltarle con un bel treno ma io ho sempre preferito farmi todo il cammino, anche le parti meno belle. E comunque da domani dovrei tornare a vedere il mare.
Ora qui al locutorio, (che in spagna e' un posto dove ci sono internet e telefoni) mi devo anche stampare un po' di cartine e informazioni per la parte successiva a Bilbao perche' non ho niente con me, convinto com'ero di arrivare qui e tornare al camino frances.
Ma ogni camino ha un suo fascino che ti conquista giorno per giorno, ed e' difficile abbandonarlo una volta iniziato.
Oupa amigos
1 ottobre 2010
Portugalete- Islares
"La tristeza que tiene mi alma,
por el blanco camino la dejo,
para ver si la encuentran los niños
y en el agua la vayan hundiendo,
para ver si en la noche estrellada
a muy lejos la ilevan los vientos. "
"La tristezza che ha la mia anima
la lascio sulla bianca strada
per vedere se la trovano i bambini
e l'affondano nell'acqua,
per vedere se nella notte stellata
se la portano i venti lontano."
Come vedete sono uscito dal pais Vasco e sono entrato in Cantabria.
Ma torniamo un attimo a ieri.
Dopo essere uscito dalla Gran Bilbo ho avuto un primo contrattempo, la macchina perfetta che e' il mio corpo ha dato un brutto segno di cedimento.
Fino a ieri il mio orologio biologico era puntato verso il tardo pomeriggio e cosi', visto che sono sempre arrivato negli albergues ( gli ostelli dei pellegrini dove dormo ) verso le 6 - 6 e mezza, riuscivo a tener duro e poi sistemare le faccende, doccia compresa.
Invece ieri, appena uscito da Bilbao, dopo una dura salita in una bruttissima zona periferica, l'impellenza biologica mi ha vinto. Ho visto un bel traliccio dell'alta tensione e ho appoggiato li' lo zaino, per un attimo ho temuto che mi scambiassero per un terrorista dell'Eta che stava minando il traliccio, o magari di fare la fine di Giangiacomo Feltrinelli, ma poi mi sono rilassato.
Sul piu' bello da un cespuglio 20 mt. piu' in alto viene fuori una signora a vedere che succedeva e io le dico: non vedi che occhi grandi che ho! e lei:vale, vale. Tranquillo insomma.
Poi bello leggero sono ripartito, il tempo sempre brutto, quasi pioveva, e freddo, ma poi alla fine il cielo verso sera si e' aperto, e ho continuato per km e km in mezzo alla bruttissima zona industriale che precede e segue Bilbo, lo sapevo che era cosi' e molte guide consigliano di saltarla ma io sono per il camino integrale e cosi' mi sono sciroppato un giorno e mezzo molto brutto, 40 km di stradacce e sentieri con vista su grandi fabbriche e porto di Bilbo
Tra l'altro a Bilbo avevo perso almeno 4 ore tra polizia, negozio del telefono e cosi' sono arrivato a Portugalete alle 7 di sera. Al negozio dove ho comprato il telefono la señorita era molto spazientita, forse un po' stressata dal suo lavoro, ma io avevo bisogno di assistenza per vedere se si poteva usare in italiano, caricarlo ecc., alla fine le ho detto che ero un pellegrino verso Santiago e si e' rilassata.
Cmq il tel. non funzia in italiano quindi se qualcuno ha l'impellenza di scrivermi sappia che rispondero' in spagnolo perche' tiene solo el te nueve ( t9) español e non mi metto a scrivere una lettera x volta.
il numero e':
3294339751
Alla fine, dopo essere passato per Barakaldo e Sestao arrivo all'ora che vi ho detto a Portugalete, 35 km fatti, e scopro che l'albergue esta' cerrado e all'uff. turistico mi dicono che il primo aperto e' a Pobeña, 14 km piu' avanti, ed ecco il secondo cedimento.
Non ce l'ho proprio fatta alle 7 di sera a rimettermi in cammino per altri 14 km e ho preso il bus, ¡Ay que pena!
Alle 8 arrivo all'albergue di Pobeña dove un simpatico hospitalero mi accoglie, era il suo ultimo dia perche' l'albergue chiudeva oggi, e questo e' un bel problema per chi vuole fare questo cammino fuori dai mesi di luglio e agosto quando tutti gli albergues sono aperti, molti poi chiudono a fine settembre e poi da ottobre, cioe' da oggi, chiudono molti altri e sono problemi, ogni giorno ci si deve informare sul prossimo aperto e`puo' essere a 15 km, cioe' pochi, e magari il successivo a 50 km, cioe' tanti, e quindi? Vi sapro' dire, certo che nemmeno si possono spendere 30 o 40 euro a notte per dormire in un hotel, perche' il cammino dura 30 gg e per 40 euro fa una bella cifra!
La notte a Pobeña tranquilla, 3 ciclisti, altri 2 tizi e io, poi stamattina colazione offerta dal'hospitalero con donativo e alle 7.30 ho ripreso il bus per tornare indietro a Portugalete e riprendere il cammino da dove ero arrivato, forte eh!
Alle 10 e mezzo ero di nuovo a Pobeña e poco dopo uscivo dal Pais Vasco dopo aver attraversato quindi la regione Guizpcoana y de Vizcaya, quindi raggiungevo in altre 3 ore Castro Urdiales, grosso centro di mare e qui mi sono preso una buona mezzora di sosta in spiaggia, tolto scarpe e rimasto a mollo nell'oceano che da qui ho ripreso a vedere, ed e' un bel vedere, davvero!
Dopo il pediluvio nell'acqua fredda e salata mi sono rimesso le scarpe e mi pareva di avere gli stivali delle 7 leghe, altro che!
Quindi a questo punto farei un bilancio di questi primi 6 giorni.
Pais Vasco molto bello, soprattutto da Irun a Deba per il mare e i 2 gg. successivi per la montagna, poi 40 km brutti nella gran Bilbo. La gente qui es buena gente pero' no e' abituata ai pellegrini come sul camino frances, quindi o ti ignorano o sono molto incuriositi, ovunque mi sono fermato fuori dai grossi centri qualcuno e' venuto a darmi parola, a chiedermi che facevo, darmi solidarieta', ed e' per questo che ogni atto sul territorio e' un atto politico, per lo scambio che si ha con la gente, per quello che si lascia e quello che si raccoglie.
Ieri una donna in macchina si e' fermato al mio fianco e mi ha raccontato un sacco di cose, mancava solo che saltasse fuori ad abbracciarmi....
Comunque molti mi hanno detto che la Cantabria sara' bellissima.
L'aspetto piu' negativo per me e' che si passano quasi sempre grossi centri, non come sul frances dove a parte le citta' che trovi ogni 4 o 5 gg per il resto sei sempre in zone rurali con piccoli paesini, pero' il lato `positivo e' la bellezza dei posti che attraversati, la solitudine immensa che ti circonda.
Per quel che mio riguarda sto bene, sto andando molto forte, forse troppo, e questo me da un poco de miedo per le possibili conseguenze nefaste che potrebbero arrivare prima o poi, pero' se penso al mio quinto giorno dello scorso anno, a Logroño, e che oggi sono al sesto... forse mi andra' bene!
Certo che da Irun a Bilbao sono poco piu' di 150 km e li ho fatti in 4 gg. precisi, media notevolmente alta, e ogni tanto anche corro, magari nei tratti in discesa dove il fondo e' buono, lo zaino pesa solo 8 kg e mi allenavo con 13 e a volte correvo anche sul lungargine del Bassanello, e comunque vedo che non sono io a decidere le cose, e' il cammino che decide per me, anche questi orari pazzeschi di arrivo agli albergue, mai successi nelle precedenti esperienze. Ma qui, oltre al telefono, ho perso il tempo, e la fretta, e anche altre cose, devo solo camminare, e camminare, e camminare. Ultreya!
Si cammina molto su strada rispetto al frances, ma non e' male, e sono quasi sempre strade secondarie, e poi l'acqua non e' un problema come pensavo, io ho solo mezzo litro ma basta, forse anche per il periodo fresco, ma se ne trova parecchia, anche fuori dai centri abitati come gia' ho scritto.
E torniamo velocemente a oggi.
Dopo Castro ho proseguito fino a Islares per altri 8 km, piccolo centro di mare con albergue aperto mentre quello di Castro Urdiales che dovrebbe essere aperto tutto l'anno era chiuso por obras, per lavori.
Quindi oggi fatti 38 km e arrivato per la prima volta prestissimo, alle 3 e mezzo, ma d'altronde oggi non ho avuto nessun problema, di telefoni, di polizia, e di tutte le cose che mi han molestado in questi giorni.
Fatto gran bucato, che veramente ne avevo bisogno e alle 5 ero a zonzo e poi a internet.
Ero il primo peregrino arrivato e alle 5 non era ancora arrivato nessuno, va a vedere che stanotte dormo solo!
Oggi ho anche superato due francesi partiti non so da che posto della Francia a meta' agosto, in cammino verso Santiago per circa tre mesi, corbezzoli!
Bene, credo di avervi raccontato parecchio, tutto non si puo', le cose che vedo sono tante e ricordarle tutte e' difficile.....
Hasta luego chicos.
P.s.
se qualcuno volesse venire nel Pais Vasco a farsi una vacanza in bicicletta deve sapere alcune cose fondamentali.
Le piste ciclabili si chiamano bidegorri, se ricordate bidea e' il cammino e gorri vuol dire rojo, rosso insomma, perche' sono quasi sempre rosse.
e se per caso incontrate un cartello con scritto:
Kontuz
Txirrindulariak
Astiroago joan
vuol dire: attenzione ciclista, modera la velocita'
ma che cacchio di lingua!
e gli ho fatto una foto al cartello per ricordarmi la frase.
Ora in Cantabria e' come essere tornati in Spagna, tutto in castillano e basta, senza sto trxigtrgtesclrts che vedevo sempre prima e non capivo, me gusta ahora!
besos
2 ottobre 2010
Guemes
Altra folle giornata, e alla fine credo che i km. fatti siano piu' o meno 55.
Intanto per ieri sera avevo indovinato, tornato da cena all'albergue ero ancora il solo pellegrino e poi anche il ragazzo che mi aveva accolto ad un certo punto se n'e' andato, mi ha lasciato le chiavi e mi ha spiegato cosa fare l'indomani, ciao ciao, e sono rimasto completamente solo, per la prima volta nella mia carriera di peregrino!
Stamattina partito di buonora e dopo 5 ore di marcia veloce attraverso verdi colline sono arrivato a Laredo, che a me sto nome ricordava l'epopea western, e invece no, incredibile spiaggia, tipo Cocacabana vista dall'alto, enorme e lunghissima, e tipico grosso centro di mare, cosi' nonostante i gia' 30 km fatti ho deciso di proseguire per Santoña, dall'altra parte del grande golfo di Laredo sul mar Cantabrio.
Mi faccio la lunga spiaggia con zaino e scarponi, in mezzo alla gente che mi guarda come un loco, circa 1 ora di cammino, arrivo al Puntal e prendo la barca, arrivo a Santoña ma non mi piace ed ecco la pazzia..... erano le 3 e mezzo del pomeriggio e per arrivare a Guemes mancavano 21 km, ma mi son detto: che cio' da fa?
E sono partito.
Fa molto caldo, il bel tempo continua a tenere, a meta' pomeriggio il sole mi spacca, ora sono a Meruelo, a credo 7 km dalla meta, e sono in sosta al centro cultural juvenil dove c'e' internet gratis.
A Guemes mi faceva voglia di arrivare perche' l'albergue e' aperto di sicuro ed e' gestito da Padre Ernesto, figura mitica sul camino del norte.
Non ho molto altro da raccontare, oggi ho solo camminato tanto tanto.
Hasta luego chicos
4 ottobre 2010
La pioggia
e alla fine e' arrivata la pioggia.....
ma torniamo all'altro giorno, quando, dopo aver passato Laredo, ho deciso di proseguire perche' non mi piaceva il posto, anche se avevo gia' fatto 30 km circa, ed era l'una de la tarde.
Di Laredo mi ha impressionato la spiaggia, enorme, pensate che per farla tutta ho camminato un'ora. Qaundo da Rosolina vado a porto Caleri ci metto 40 minuti andata e ritorno, ma questa era un'unica spiaggia, una grande baia contornata da palazzi per tutta la sua lunghezza! Poi a Santoño, dall'altra parte della baia e dopo il passaggio in barca ho deciso di proseguire ancora perche' era come Laredo, solo un po' piu' piccolo.
Cammina cammina alle 8 di sera sono arrivato a Guemes, dove sapevo esserci l'albergue di Padre Ernesto, e ne e' valsa la pena, nonostante i 55 km fatti, un enormita' e credo di aver raggiunto quasi il massimo possa fare una persona a piedi zaino in spalla, forse si puo' arrivare a 60 km ma credo sia il limite massimo in un giorno.
Comunque arrivato li' stavo benino, un po' di dolore ai piedi e alle gambe ma il giorno dopo era passato tutto. Padre Ernesto stava dando una charla, cioe' una chiacchierata sul posto e sulla sua storia. Lui e' un cura obrero, un prete operaio con una gran passione per i viaggi e per i pellegrini e il suo albergue e l'atmosfera che c'era era fantastica, tanta generosita' e fraternita.
Guemes e' sicuramente una tappa obbligata per chi fa il camino del norte, se non ci si ferma qui e' un gran peccato.
C'erano una decina di pellegrini e altre 10 persone che venivano a passare il fin de semana in quel posto, come succede anche da noi in certi luoghi dove ci sono dei preti un po' particolari. Grande cena comunitaria super abbondante e super buona, persino nei bagni c'era tutto, il sapone e lo shampo, belle camerate, bellissimo.
Dopo cena chiacchierata tra pellegrini, solo spagnoli, c'era persino un basco che sapeva O bella ciao, pensate un po', e poi discussione su Gernika e sui motivi della guerra civil.
Poi a nanna e quindi colazione insieme e poi ricerca del vestiario che durante la notte era volato via.
Ieri mattina sono ripartito tardi, alle 9 e mezza, con un vento bestiale che impediva il cammino. Ma Padre Ernesto diceva che finche' c'e' vento del sur va todo bien, si el viento cae inizia a piovere......
Con Guemes si e' conclusa la prima settimana di cammino, totali 270 km. in 7 giorni, molti, ma sto bene.
Sono arrivato in 15 km a Somo dove c'e' l'imbarcadero per Santander, percorrendo la costa con il precipizio sull'oceano a pochi metri e un vento che mi faceva ondeggiare.
E li' mi e' successa una cosa.
Mentre aspèttavo la barca per passare la baia di Santander e arrivare alla capitale cantabrica mi si e' avvicinato un uomo, anziano, con una gran barba bianca e un maglione liso, e un cane, sembrava un vecchio lupo di mare. Mi ha salutato e poi basta, stava li' e mi guardava. Eravamo solo io e lui sul molo, tutto grigio il cielo e un vento fortissimo. Dopo alcuni minuti mi dice: vai a Santiago? E io:si. Poi silenzio. Dopo un po’ mi dice: aspetta un momento, ti devo dare una cosa.
Se ne va e dopo alcuni minuti torna con la concha, la conchiglia, che tutti i pellegrini hanno sullo zaino e che io non ho perche' ho sempre pensato che comprarla era una mercificazione del cammino. Bene ora ce l'ho e proprio come la volevo, un regalo del destino, per mano di uno sconosciuto viejo lobo de mar.
Ieri alla fine il vento ha tenuto pero' mi ha ostacolato tantissimo, alla fine sono arrivato a Cudon o forse Requejada, circa 36 km, un paesino piccolo piccolo dove l'albergue e' una stanzetta e le chiavi te le da la signora del bar vicino. Due stanzette con letto a castello triplo, totali 6 letti e un bagnetto. Cena con panino fatto dalla signora.
Insieme a me c'era uno spagnolo gia' conosciuto a Guemes, un'austriaca e una coppia di spagnoli. Verso sera ha iniziato a piovere e per tutta la notte ha continuato. Alle 8 di sera sono arrivati 4 pellegrini che volevano fermarsi li' ma la signora ha detto che oltre 6 non si puo' e se no chiamava la guardia civil, e comunque non c'era proprio lo spazio fisico per altre 4 persone, poveretti, chissa' dove sono andati!
Stamattina ci siamo alzati con la pioggia, molta pioggia, e dopo accurata vestizione siamo partiti. Ora sono a Santillana del Mar, un paesino bellissimo, tutto stradine di pietra, e ho trovato internet nel museo e ne approfitto, ormai avrete capito che sul camino del norte internet alla sera non lo trovo quasi mai e quindi lo cerco di giorno nei centri un po' grandi o tipo questo che deve essere molto turistico.
oggi conto di arrivare a Comillas, circa 30 km, sto rallentando un po' ma con la pioggia si va piano e c'e' ancora molto vento contrario.
Ieri sera mi sono anche fatto un piccolo intervento chirurgico perche' avevo un po' male a un tallone, sembrava un grosso callo duro, pero' sospettavo ci fosse un po' di versamento interno e infatti bucando con un ago e' uscita un po' di acqua, ora sto bene.
Ieri ho anche accorciato la tappa di 8 km tagliando attraverso un ponte ferroviario ed evitando un lungo giro a U, proibitissimo farlo se si leggono le guide perche' pericoloso, ma Padre Ernesto lo aveva specificatamente consigliato a todos!
Ora ha smesso di piovere, riparto, non so quando trovero' internet di nuovo.
Il morale e' buono y las estrellas cuidan mi camino.
Hasta luego.
25 settembre 2010
Rumbo a Pamplona
Eh si, questi spagnoli avranno anche le pezze al culo però' sanno proprio divertirsi!
Stasera sono arrivato a Pamplona che naturalmente e' in festa, la festa di san Firmin de los chiquitos, dei bambini insomma, e c'e' una marea di gente in giro, musica, balli, rumore, petardi e un bel venticello fresco, che con le mie braghette corte sono un po' infreddolito.
Comunque bello, il ritorno in Spagna non poteva andare meglio, sempre la stessa atmosfera festaiola, e tante famiglie e bambini in giro. ¡Que viva España!
Il viaggio e' stato lungo e anche con un po' di imprevisti, arrivato a Bergamo in treno sono partito in aereo con mezzora di ritardo per congestione del traffico aereo sopra i cieli di Francia e così sono arrivato a Zaragoza troppo tardi per prendere il bus delle 5 per Pamplona, poi c'era quello delle 19.00 ma sarei a arrivato molto tardi a destinazione, quindi non mi scoraggio e trovo un treno giusto in partenza, un bel treno della Renfe, la compagnia ispanica, e arrivo così a Pamplona alle 19.00, addirittura in anticipo sul previsto.
Poi vado in centro dove già conosco l'albergue dei pellegrini e prendo il posto, non e' molto pieno e si sta bene, sistemo le mie cose e poi via sulle tracce di Ernest, per le taverne di Iruña (Pamplona in navarro).
Bella serata, anche se come già detto un po' fresca per le mie gambette ignude, ma il tinto riojano le ha scaldate.
Domani ho la corriera alle 7 per San Sebastian e poi da li' c'e' solo il treno per Irun, partenza del camino del norte, ma passa alle 13.00 quindi credo che come al solito mi affiderò all'autostop, e se arrivo a un'ora decente a Irun partirò immediatamente a piedi per tornare a San Sebastian e dormire li', vi faro' saper com'e' andata.
Hasta luego amigos.
26 settembre 2010
Camino del norte - San Sebastian
Hola' chicos,
oggi primo giorno di cammino ed e' stato spettacolare, paesaggi mozzafiato veramente memorabili.
Ma torniamo un attimo a ieri sera, con la notte a Pamplona, tranquilla, poi stamattina alle 6 sveglia e alle 6.30 ero in strada verso la stazione dei bus, e c'era molta gente in giro, veramente tanta, ma in realta' dovevano ancora andare a letto dopo la fiesta del sabado noche, loca España!
Alle 7 bus per San Sebastian e poi inaspettatamente treno x Irun, gia' pensavo di andare in autostop.... e invece alle 9 ero li' all'inizio del camino del norte.
Sulle stazione basche c'e' da dire che e' pieno di polizia e ogni volta ti controllano e pare sequestrino anche i coltellini per cui per adesso il mio lo tengo ben nascosto.
A Irun sono andato fino al ponte Internacional de Santiago che segna il confine tra Francia y España e quindi, dopo foto di rito, via, partenza alle 10.
E da qui in poi veramente bello, tempo magnifico, soleggiato e fresco, e panorami a ripetizione sull'oceano, fiordi e scogliere, onde e spiagge, fari e villaggi da cartolina.
A Pasaje de San Juan ho dovuto attraversare un gran fiordo in barca e poi su verso il faro de la plata e poi infine giu' a san Sebastian, in tutto oggi circa 26 km, un piccolo riscaldamento.
Quindi il bilancio della giornata e' ottimo, tempo buono, bei paesaggi e pellegrini incontrati per strada pari a zero.
In centro, dopo il casco antiguo, la parte vecchia della citta', ci sono due spiagge lunghissime e ampissime, l'ultima e' quella de la Concha alla fine della quale si trova Ondarreta e il posto dove dormo, la Sirena, un ostello cosi' cosi', caretto e dove ho fatto il primo bucato. Qui ci sono un po' di pellegrini, ma sono mezzi morti e riversi sui letti della camerata e quelli piu' in forma sono probabilmente in giro per San Sebastian, pero' l'impressione e' di gran poca gente su questo cammino.
Ora vado un po' per San Sebastian.
Ah, qui sono proprio imparanoiati con il basco, tutte le scritte sono in euskera, la lingua basca, e non ci capisco una mazza con il mio castillano... la telecom di qui si chiama euskatel, i bar euskabar, tutto euska, ostia!
Hasta luego.
27 settembre 2010
Camino del Norte – Deba
Oggi giornata magnifica, y yo tambien.
Stamattina a colazione ho fatto la conta dei veri pellegrini perche' ieri sera essendo il posto dove dormivo un hostal juvenil non si capiva bene la situazione, e cosi' stamattina ho visto che i pellegrini veri erano solo 5 oltre a me.
Una coppia di anziani spagnoli, una coppia di anziani francesi e un anziano spagnolo solo, que pena!
Poi lungo la strada ho superato una japonesa sola, la prima sotto i 60.... era simpatica ma andava piano e l'ho persa.
Il programma di oggi era arrivare a Zumaya, circa 32 km., ma vi racconto dall'inizio.
Partenza alle 8 e via dritto fino a Orio, 16 km. con sosta al sole e toeletta delle unghie dei `piedi e ho approfittato della sosta per mettere calzini e mutande al sole visto che stamattina erano ancora belli umidi. Poi avanti fino a Zarautz, 22 km., dove finisce la tappa classica per chi parte da San Sebastian. Quindi in 10 km sono arrivato a Zumaya, sosta su un muretto al sole ad asciugare i piedi e poi ho deciso di continuare fino a Deba, altri 15 km. circa.
Qui e' tutto un saliscendi continuo perchè la costa non e' piana, ma le montagne finiscono a picco sul mare e quindi il cammino va su e giu' e poi giu' e su, e' abbastanza dura, salite continue e ripide discese, sempre con memorabili scorci sull'oceano, veramente maestosi, per fortuna mi sono allenato sui colli e questo tipo di percorso non mi crea problemi, anzi mi esalta, ha ha ha.
Insomma alla fine ho fatto 47 km, Bilbao si avvicina e poi decidero' se continuare o no, visto che c'e' proprio poca gente, non ho nemmeno ancora visto un guerrigliero dell'Herri Batasuna, solo qualche scritta che inneggia all'Eta.
Io sto bene, gambe e piedi a mille, nessun problema, per ora nessun farmaco preso, solo cerveza!
Il tempo e' bello, soleggiato e fresco la mattina, ma anche questo e' irrilevante, perche' come diceva Baden Powell non esiste bello e brutto tempo ma buono o cattivo equipaggiamento e quindi per me sara' sempre tempo magnifico!
Dopo Zumaya ho conosciuto un chico español che procedeva piano per dolori ai piedi, due belle ampollas o blisters o vesciche proprio sotto la parte anteriore della pianta dei piedi, que dolor! E' arrivato in albergue 10 minuti fa, un calvario, credo, lui e' galiziano e va verso casa quindi.
La salita al alto de Itziar e' stata molto dura cosi' poi in cima mi sono conceso una sosta in una taberna.
Poi proprio poco prima di Deba ho superato due chicas españolas, di malaga, che poi sono arrivate in albergue poco dopo me.
L'albergue e' un po' spartano, freddo e disadorno, ma perlomeno ci sono solo peregrinos, perfino un ragazzo italiano di treviso che cammina con un olandese.
Ora sono in centro a comer, poi a nanna presto perche' domani voglio partire temprano, l'unico problema e' che qui viene chiaro verso le 8 e il cammino si perde facilmente.
Hasta mañana muchachos, per le prossime cronache dal camino den norte.
¡Ultreya!
29 settembre 2010
El movil perdido
Ieri mattina ho perduto il movil, il telefono insomma, e cosi' ora sono senza telefono, sveglia, orologio e pila, tutto in un colpo!
un po' di cronaca.
due sere dormivo a Deba, dopo cena torno il albergue e finalmente un po' di vita sociale, c'erano le due ragazze di Malaga, il chico gallego e persino un italiano di Treviso che viaggia con un australiano. Serata di chiacchiere e risate e poi a nanna. Ho scoperto che sul cammino del nord ti lasciano fare quello che vuoi con gli orari, si va letto quando si vuole e la porta e' sempre aperta. Probabilmente per i pochi pellegrini che ci sono non servono regole ferree come sul camino frances.
Poi ieri mattina parto e arrivato alla ermita del Calvario perdo il telefono ma me ne accorgo solo un'ora dopo, cosi' torno indietro e incontro una coppia di francesi che gia' mi avevano visto che sapevano del telefono perche' un tal Javier gli aveva detto di averlo trovato e gli aveva lasciato il suo nr. di tel. e che lo portava alla policia, pero' i francesi non parlavano nada e cosi' non ci siamo capiti proprio bene, credo e poi a che policia? di Deba o di un altro paese li' intorno?
Allora torno alla ermita e incontro il chico italiano e col suo cell. chiamiamo il mio ma non risponde nessuno, allora chiamiamo il tel. di tal Javier ma il numero e' di un fisso della Galizia, maldito Javier, in confusione o furbacchione?
Poi alla ermita del Calvario rimango solo aspettando che magari torni sto Javier, e intanto arrivano le due ragazze di Malaga, col loro tel. chiamo a casa e faccio bloccare il mio e poi proseguo solo fino a Markina, dove vado alla polizia municipale, la l'agente stava andando via e mi dice con una faccia triste che lui e' solo e che deve andare davanti a due scuole per il traffico e di aspettarlo li' in mezzora.
Allora vado in una taberna ad annegare nella cerveza i miei dolori (qui se chiedi cerveza fanno finta di non capire, devi dire cervezou in euskera, ma che cacchio!) e poi torno dal policia che chiama tutti gli uffici di Deba, Ondarroa, Motrika, ma niente, nada mobil. Mi lascia il suo numero per chiamarlo e io gli lascio il mio di una sim card di emergencia che sempre porto con me in questi viaggi, con 10 euro caricati. Pero' sono senza telefono, forse lo compro domani quando arrivo a Bilbao, ma non sono sicuro di farlo, forse lo comprero' a Oviedo 300 km piu' avanti. Forse questo e' stato un segno, ero indeciso se continuare il norte o se arrivato a Bilbao tornare al frances, credo che questo segno, una señal, voglia dire che devo restare qui, staccare da tutto, di giorno il sole e di notte le stelle, nada mas.
Quando mi svegliero' mi alzero', quando avro' fame mangero', se saro' stanco riposero', senza sapere che ora e', solo l'oceano e le montagne con me.
Questo cammino mi sta conquistando giorno per giorno, e' molto solitario, pero' ha altre cose che il frances non ha. La pace e la tranquillita' e un mare e delle montagne che di la' non vedi. E' anche vero che e' molto duro, molte salite discese spacca gambe, un continuo saliscendi che sul francese non c'e' visto che e' prevalentemente pianeggiante, qui se non sei ben allenato o fai poca strada, 20 km al giorno massimo, o avrai molta gloria, muchisima gloria.
Comunque credo sia l'ideale per chi ha delle inquietudini che lo tormentano, dei fantasmi del passato che lo inseguono e non lo lasciano in pace, dei conti in sospeso da regolare con se stessi, e chi non ha queste cose?
Oupa!
29 settembre 2010
Camino del norte - dos tapas
Oggi sto percorrendo la storia di Spagna, e come sapete ogni atto sul territorio e' un atto politico. Sono a Gernika, o Guernika, citta' tragicamente famosa per l'accion Condor quando durante la guerra civil i tedeschi alleati di Franco bombardarono la citta' con massacro di civili. Chi non conosce il famoso quadro? E forse qualcuno ricorda anche la foto con tutti i corpi dei bambini morti dopo il bombardamento stesi lungo la strada.
Ma torniamo alle tappe.
Da Deba ieri sono passato per Eizaguirre, Markina, Bolibar (paesino dedicato a Simon Bolivar, libertador de las Americas), Irurok Ziarzia e infine Zenarruza, dove ho dormito al monasterio de los padres cistercienses. Tot 29 km. fatti, pochi, ma con la storia del telefono ho perso un sacco di tempo.
I frati danno ospitalita' gratis ai pellegrini, massimo 8 persone e anche cena e colazione, tutto molto semplice, una zuppa di verdure e pane e acqua, nada mas. Pero' passare la notte al monastero e' stato molto bello, solo le montagne intorno, e le stelle.
Ervamo in 5, io, un professore francese in pensione che sta facendo il cammino per la sesta volta, 5 volte il camino francese e adesso questo. Sembra proprio il classico eremita moderno, magro e con la barba, un bel tipo. E poi c'era una famiglia di Madrid, padre e due figli di circa 20 anni, bella serata con loro ieri, si e' parlato del cammino e di spagna, e di tante altre cose.
Oggi partenza alle 8, non parto piu' presto, e' buio e con i pochi pellegrini in giro si rischia di perdere la strada, e poi via Gerikaitz, poi Munitibar, Elexalde Arratzu, Marmiz e adesso Gernika.
Ma chi se li ricorda sti nomi, io ricordo tutti quelli dello scorso anno ma neppure quelli di ieri.
Qui per strada non ti dicono hola' ma oupa o epa o uepa, che vuol dire adios, animo ecc.
Sti euskedi sono forti, dappertutto bandiere dell'Eta e strane scritte che non capisco.
Adesso da Gernika vorrei arrivare a Lezama, quindi oggi dovrebbero essere una quarantina i km. fatti.
Non so se trovero' internet laggiu' e quindi nel caso non lo trovassi:
Buen Donejakue Bidea
buon cammino di santiago in euskeri, ostia!
30 settembre 2010
Mama Rosa y piccola Katrin
Si lloras por no ver el sol las lagrimas no te dejaran ver las estrellas......
Ieri sono arrivato a Lezama e ho trovato lo spirito del cammino, grazie a Rosa, splendida hospitalera del piccolo albergue di Lezama. Appena arrivato, alle 7 di sera!, ho subito capito che il posto era particolare e la differenza come sempre la fanno le persone. Rosa mi ha offerto una mela e mi ha detto delle cose, e ho capito. Lei conosceva anche l'albergue di Grañon dove l'anno passato ero stato molto bene, quello dell'orazione nello splendido coro del campanile, e infatti dopo cena Rosa ci ha invitato a leggere alcuni pezzi dedicati al cammino nelle varie lingue dei presenti, non eravamo in molti, tre signore finlandesi, due tedesche, uno spagnolo, io, e Katrin, un'austriaca di 18 anni, sola.
Dopo la lettura Rosa ha abbassato le luci dell'unica stanza dell'albergue e ci ha passato una vela (candela) che aveva scritto intorno la frase che ho messo all'inizio, e ogni persona diceva quel che voleva, nella lingua che voleva, io ero il primo e Katrin l'ultima. Arrivato il suo turno in inglese ha iniziato una lunga storia e mano a mano che andava avanti iniziavano a scenderle le lacrime, fino ad un pianto convulso, in cui spiegava che sua madre era morta 6 anni fa, quando aveva 12 anni, e lei questa cosa non l'ha ancora superata, ha pianto molto e c'era molto silenzio intorno. Questa e' la magia (leggasi maghia) del camino.
Sueña con los angelitos Katrin.
Ma torniamo a ieri, alla tappa che arrivava a Gernika e che le guide spagnole chiamano rompepiernas, spacca gambe, ed effettivamente era dura, molte salite e discese ripide, con pietroni e molto fango per le piogge del fine settimana pasado, comunque le mia gambe hanno resistito, un po' di male ai piedi per le discese pietrose ma niente di particolare.
Uscendo da Gernika , percorrendo le montagne e scoscesi sentieri, con il sole ed il vento, non ho potuto fare di meno di pensare a quella brutta pagina di storia di spagna, mi pareva di essere un internazionalista immortalato in una delle famose foto di Frank Capa, y creo que cuando hay ciertos ideales, en un cierto momento de tu vida, valga la pena luchar y morir tambien.
Poi ho continuato a camminare, sempre solo, 40 km sempre solo, dalle 8 di mattina alle 7 di sera, perche' arrivato a Lezama ero talmente lanciato che non mi sono accorto di essere arrivato e ho continuato per 3 km., poi bus per tornare a Lezama alle 7, da Rosa. E stamattina ho preso di nuovo il bus per i 3 km. di ieri, soy peregrino, no loco!
Ieri sera sono persino riuscito a lavare la roba, erano due giorni che non lo facevo perche' sempre arrivo alle 6 - 6 e mezzo e la roba non si asciuga, cosi' avevo la roba da giorno, puzzolente, e la roba per la notte, un po' meno puzzolente, cosi' e' la vita del pellegrino. Invece Rosa aveva la secadora, e tutto gratis, solo donativo per la notte.
Adesso sono a Bilbao dove ho perso ore per la storia del telefono, con capatina alla policia per vedere se hanno notizie da Markina, ma niente novita', il buon Javier se lo e' tenuto il telefono, cabron!
Entrando alla polizia c'erano un sacco di controlli e macchine per i raggi alle borse allora sono uscito e ho nascosto il mio coltellino in un cespuglio appena fuori, se mi vedevano mi prendevano per uno dell'Eta, ma todo bien, coltellino salvato e recuperato.
Poi un sacco di tempo a cercare un negozio che venda telefoni libres, perche' qui li vendono quasi tutti con il contratto gia' installato, e alla fine ho trovato un Samsung da pochi soldi che pero' funziona solo in spagnolo, mi divertiro'. I miei sogni di ieri di continuare a camminare senza orari e telefono e nada si sono frantumati con la realta', mi sono ricordato di avere una famiglia e prima che arrivino ordini precisi dal quartiere generale ho preferito provvedere. E comunque anche senza telefono c'e' sempre internet.... ormai e' veramente difficile deconectarse completamente, ed e' questa la vera differenza con i pellegrini di un tempo.
Rosa mi diceva che aver perso il telefono e' un segno, che era il momento di fare limpieza en la vida, e Rosa non sbaglia.
Ieri camminando dopo Gernika ho fatto 22 km senza trovare paesi, pero' in molte case avevano messo un rubinetto fuori dalla staccionata, con scritto agua. Qui il viandante e il forestiero non fanno paura, non sono qualcosa da temere. E questo fa pensare.
Ho anche saputo che sabato scorso a San Sebastian, con l'accento sull'ultima a, c'erano gli Udos in concerto, quelli di Bono, ed era impossibile trovare da dormire, suerte che sono arrivato domenica, e ieri a Bilbao c'era una grande manifestazione dei lavoratori, todo lleno anche qui.
In realta' io non mi fermo a Bilbao, vorrei arrivare a Portugalete, 20 km mas, il tempo e' cambiato, e' molto brutto e forse piovera', tra poco vado a ritirare il telefono che e' in carica e parto.
Ieri ho anche passato un posto che si chiamava alto de Morga, un nome che un po' ricorda la saga del signore degli anelli, e insieme al fatto che qui Bilbao sui cartelli lo scrivono Bilbo........che storia eh?
Ultima cosa, dopo Deba ho lasciato l'oceano por el interior, sono due giorni che cammino per splendide montagne solitarie, e da ieri sono entrato nella gran Bilbao, praticamente un giorno e mezzo attraverso le zone industriali che precedono e seguono la citta', molte guide consigliano di saltarle con un bel treno ma io ho sempre preferito farmi todo il cammino, anche le parti meno belle. E comunque da domani dovrei tornare a vedere il mare.
Ora qui al locutorio, (che in spagna e' un posto dove ci sono internet e telefoni) mi devo anche stampare un po' di cartine e informazioni per la parte successiva a Bilbao perche' non ho niente con me, convinto com'ero di arrivare qui e tornare al camino frances.
Ma ogni camino ha un suo fascino che ti conquista giorno per giorno, ed e' difficile abbandonarlo una volta iniziato.
Oupa amigos
1 ottobre 2010
Portugalete- Islares
"La tristeza que tiene mi alma,
por el blanco camino la dejo,
para ver si la encuentran los niños
y en el agua la vayan hundiendo,
para ver si en la noche estrellada
a muy lejos la ilevan los vientos. "
"La tristezza che ha la mia anima
la lascio sulla bianca strada
per vedere se la trovano i bambini
e l'affondano nell'acqua,
per vedere se nella notte stellata
se la portano i venti lontano."
Come vedete sono uscito dal pais Vasco e sono entrato in Cantabria.
Ma torniamo un attimo a ieri.
Dopo essere uscito dalla Gran Bilbo ho avuto un primo contrattempo, la macchina perfetta che e' il mio corpo ha dato un brutto segno di cedimento.
Fino a ieri il mio orologio biologico era puntato verso il tardo pomeriggio e cosi', visto che sono sempre arrivato negli albergues ( gli ostelli dei pellegrini dove dormo ) verso le 6 - 6 e mezza, riuscivo a tener duro e poi sistemare le faccende, doccia compresa.
Invece ieri, appena uscito da Bilbao, dopo una dura salita in una bruttissima zona periferica, l'impellenza biologica mi ha vinto. Ho visto un bel traliccio dell'alta tensione e ho appoggiato li' lo zaino, per un attimo ho temuto che mi scambiassero per un terrorista dell'Eta che stava minando il traliccio, o magari di fare la fine di Giangiacomo Feltrinelli, ma poi mi sono rilassato.
Sul piu' bello da un cespuglio 20 mt. piu' in alto viene fuori una signora a vedere che succedeva e io le dico: non vedi che occhi grandi che ho! e lei:vale, vale. Tranquillo insomma.
Poi bello leggero sono ripartito, il tempo sempre brutto, quasi pioveva, e freddo, ma poi alla fine il cielo verso sera si e' aperto, e ho continuato per km e km in mezzo alla bruttissima zona industriale che precede e segue Bilbo, lo sapevo che era cosi' e molte guide consigliano di saltarla ma io sono per il camino integrale e cosi' mi sono sciroppato un giorno e mezzo molto brutto, 40 km di stradacce e sentieri con vista su grandi fabbriche e porto di Bilbo
Tra l'altro a Bilbo avevo perso almeno 4 ore tra polizia, negozio del telefono e cosi' sono arrivato a Portugalete alle 7 di sera. Al negozio dove ho comprato il telefono la señorita era molto spazientita, forse un po' stressata dal suo lavoro, ma io avevo bisogno di assistenza per vedere se si poteva usare in italiano, caricarlo ecc., alla fine le ho detto che ero un pellegrino verso Santiago e si e' rilassata.
Cmq il tel. non funzia in italiano quindi se qualcuno ha l'impellenza di scrivermi sappia che rispondero' in spagnolo perche' tiene solo el te nueve ( t9) español e non mi metto a scrivere una lettera x volta.
il numero e':
3294339751
Alla fine, dopo essere passato per Barakaldo e Sestao arrivo all'ora che vi ho detto a Portugalete, 35 km fatti, e scopro che l'albergue esta' cerrado e all'uff. turistico mi dicono che il primo aperto e' a Pobeña, 14 km piu' avanti, ed ecco il secondo cedimento.
Non ce l'ho proprio fatta alle 7 di sera a rimettermi in cammino per altri 14 km e ho preso il bus, ¡Ay que pena!
Alle 8 arrivo all'albergue di Pobeña dove un simpatico hospitalero mi accoglie, era il suo ultimo dia perche' l'albergue chiudeva oggi, e questo e' un bel problema per chi vuole fare questo cammino fuori dai mesi di luglio e agosto quando tutti gli albergues sono aperti, molti poi chiudono a fine settembre e poi da ottobre, cioe' da oggi, chiudono molti altri e sono problemi, ogni giorno ci si deve informare sul prossimo aperto e`puo' essere a 15 km, cioe' pochi, e magari il successivo a 50 km, cioe' tanti, e quindi? Vi sapro' dire, certo che nemmeno si possono spendere 30 o 40 euro a notte per dormire in un hotel, perche' il cammino dura 30 gg e per 40 euro fa una bella cifra!
La notte a Pobeña tranquilla, 3 ciclisti, altri 2 tizi e io, poi stamattina colazione offerta dal'hospitalero con donativo e alle 7.30 ho ripreso il bus per tornare indietro a Portugalete e riprendere il cammino da dove ero arrivato, forte eh!
Alle 10 e mezzo ero di nuovo a Pobeña e poco dopo uscivo dal Pais Vasco dopo aver attraversato quindi la regione Guizpcoana y de Vizcaya, quindi raggiungevo in altre 3 ore Castro Urdiales, grosso centro di mare e qui mi sono preso una buona mezzora di sosta in spiaggia, tolto scarpe e rimasto a mollo nell'oceano che da qui ho ripreso a vedere, ed e' un bel vedere, davvero!
Dopo il pediluvio nell'acqua fredda e salata mi sono rimesso le scarpe e mi pareva di avere gli stivali delle 7 leghe, altro che!
Quindi a questo punto farei un bilancio di questi primi 6 giorni.
Pais Vasco molto bello, soprattutto da Irun a Deba per il mare e i 2 gg. successivi per la montagna, poi 40 km brutti nella gran Bilbo. La gente qui es buena gente pero' no e' abituata ai pellegrini come sul camino frances, quindi o ti ignorano o sono molto incuriositi, ovunque mi sono fermato fuori dai grossi centri qualcuno e' venuto a darmi parola, a chiedermi che facevo, darmi solidarieta', ed e' per questo che ogni atto sul territorio e' un atto politico, per lo scambio che si ha con la gente, per quello che si lascia e quello che si raccoglie.
Ieri una donna in macchina si e' fermato al mio fianco e mi ha raccontato un sacco di cose, mancava solo che saltasse fuori ad abbracciarmi....
Comunque molti mi hanno detto che la Cantabria sara' bellissima.
L'aspetto piu' negativo per me e' che si passano quasi sempre grossi centri, non come sul frances dove a parte le citta' che trovi ogni 4 o 5 gg per il resto sei sempre in zone rurali con piccoli paesini, pero' il lato `positivo e' la bellezza dei posti che attraversati, la solitudine immensa che ti circonda.
Per quel che mio riguarda sto bene, sto andando molto forte, forse troppo, e questo me da un poco de miedo per le possibili conseguenze nefaste che potrebbero arrivare prima o poi, pero' se penso al mio quinto giorno dello scorso anno, a Logroño, e che oggi sono al sesto... forse mi andra' bene!
Certo che da Irun a Bilbao sono poco piu' di 150 km e li ho fatti in 4 gg. precisi, media notevolmente alta, e ogni tanto anche corro, magari nei tratti in discesa dove il fondo e' buono, lo zaino pesa solo 8 kg e mi allenavo con 13 e a volte correvo anche sul lungargine del Bassanello, e comunque vedo che non sono io a decidere le cose, e' il cammino che decide per me, anche questi orari pazzeschi di arrivo agli albergue, mai successi nelle precedenti esperienze. Ma qui, oltre al telefono, ho perso il tempo, e la fretta, e anche altre cose, devo solo camminare, e camminare, e camminare. Ultreya!
Si cammina molto su strada rispetto al frances, ma non e' male, e sono quasi sempre strade secondarie, e poi l'acqua non e' un problema come pensavo, io ho solo mezzo litro ma basta, forse anche per il periodo fresco, ma se ne trova parecchia, anche fuori dai centri abitati come gia' ho scritto.
E torniamo velocemente a oggi.
Dopo Castro ho proseguito fino a Islares per altri 8 km, piccolo centro di mare con albergue aperto mentre quello di Castro Urdiales che dovrebbe essere aperto tutto l'anno era chiuso por obras, per lavori.
Quindi oggi fatti 38 km e arrivato per la prima volta prestissimo, alle 3 e mezzo, ma d'altronde oggi non ho avuto nessun problema, di telefoni, di polizia, e di tutte le cose che mi han molestado in questi giorni.
Fatto gran bucato, che veramente ne avevo bisogno e alle 5 ero a zonzo e poi a internet.
Ero il primo peregrino arrivato e alle 5 non era ancora arrivato nessuno, va a vedere che stanotte dormo solo!
Oggi ho anche superato due francesi partiti non so da che posto della Francia a meta' agosto, in cammino verso Santiago per circa tre mesi, corbezzoli!
Bene, credo di avervi raccontato parecchio, tutto non si puo', le cose che vedo sono tante e ricordarle tutte e' difficile.....
Hasta luego chicos.
P.s.
se qualcuno volesse venire nel Pais Vasco a farsi una vacanza in bicicletta deve sapere alcune cose fondamentali.
Le piste ciclabili si chiamano bidegorri, se ricordate bidea e' il cammino e gorri vuol dire rojo, rosso insomma, perche' sono quasi sempre rosse.
e se per caso incontrate un cartello con scritto:
Kontuz
Txirrindulariak
Astiroago joan
vuol dire: attenzione ciclista, modera la velocita'
ma che cacchio di lingua!
e gli ho fatto una foto al cartello per ricordarmi la frase.
Ora in Cantabria e' come essere tornati in Spagna, tutto in castillano e basta, senza sto trxigtrgtesclrts che vedevo sempre prima e non capivo, me gusta ahora!
besos
2 ottobre 2010
Guemes
Altra folle giornata, e alla fine credo che i km. fatti siano piu' o meno 55.
Intanto per ieri sera avevo indovinato, tornato da cena all'albergue ero ancora il solo pellegrino e poi anche il ragazzo che mi aveva accolto ad un certo punto se n'e' andato, mi ha lasciato le chiavi e mi ha spiegato cosa fare l'indomani, ciao ciao, e sono rimasto completamente solo, per la prima volta nella mia carriera di peregrino!
Stamattina partito di buonora e dopo 5 ore di marcia veloce attraverso verdi colline sono arrivato a Laredo, che a me sto nome ricordava l'epopea western, e invece no, incredibile spiaggia, tipo Cocacabana vista dall'alto, enorme e lunghissima, e tipico grosso centro di mare, cosi' nonostante i gia' 30 km fatti ho deciso di proseguire per Santoña, dall'altra parte del grande golfo di Laredo sul mar Cantabrio.
Mi faccio la lunga spiaggia con zaino e scarponi, in mezzo alla gente che mi guarda come un loco, circa 1 ora di cammino, arrivo al Puntal e prendo la barca, arrivo a Santoña ma non mi piace ed ecco la pazzia..... erano le 3 e mezzo del pomeriggio e per arrivare a Guemes mancavano 21 km, ma mi son detto: che cio' da fa?
E sono partito.
Fa molto caldo, il bel tempo continua a tenere, a meta' pomeriggio il sole mi spacca, ora sono a Meruelo, a credo 7 km dalla meta, e sono in sosta al centro cultural juvenil dove c'e' internet gratis.
A Guemes mi faceva voglia di arrivare perche' l'albergue e' aperto di sicuro ed e' gestito da Padre Ernesto, figura mitica sul camino del norte.
Non ho molto altro da raccontare, oggi ho solo camminato tanto tanto.
Hasta luego chicos
4 ottobre 2010
La pioggia
e alla fine e' arrivata la pioggia.....
ma torniamo all'altro giorno, quando, dopo aver passato Laredo, ho deciso di proseguire perche' non mi piaceva il posto, anche se avevo gia' fatto 30 km circa, ed era l'una de la tarde.
Di Laredo mi ha impressionato la spiaggia, enorme, pensate che per farla tutta ho camminato un'ora. Qaundo da Rosolina vado a porto Caleri ci metto 40 minuti andata e ritorno, ma questa era un'unica spiaggia, una grande baia contornata da palazzi per tutta la sua lunghezza! Poi a Santoño, dall'altra parte della baia e dopo il passaggio in barca ho deciso di proseguire ancora perche' era come Laredo, solo un po' piu' piccolo.
Cammina cammina alle 8 di sera sono arrivato a Guemes, dove sapevo esserci l'albergue di Padre Ernesto, e ne e' valsa la pena, nonostante i 55 km fatti, un enormita' e credo di aver raggiunto quasi il massimo possa fare una persona a piedi zaino in spalla, forse si puo' arrivare a 60 km ma credo sia il limite massimo in un giorno.
Comunque arrivato li' stavo benino, un po' di dolore ai piedi e alle gambe ma il giorno dopo era passato tutto. Padre Ernesto stava dando una charla, cioe' una chiacchierata sul posto e sulla sua storia. Lui e' un cura obrero, un prete operaio con una gran passione per i viaggi e per i pellegrini e il suo albergue e l'atmosfera che c'era era fantastica, tanta generosita' e fraternita.
Guemes e' sicuramente una tappa obbligata per chi fa il camino del norte, se non ci si ferma qui e' un gran peccato.
C'erano una decina di pellegrini e altre 10 persone che venivano a passare il fin de semana in quel posto, come succede anche da noi in certi luoghi dove ci sono dei preti un po' particolari. Grande cena comunitaria super abbondante e super buona, persino nei bagni c'era tutto, il sapone e lo shampo, belle camerate, bellissimo.
Dopo cena chiacchierata tra pellegrini, solo spagnoli, c'era persino un basco che sapeva O bella ciao, pensate un po', e poi discussione su Gernika e sui motivi della guerra civil.
Poi a nanna e quindi colazione insieme e poi ricerca del vestiario che durante la notte era volato via.
Ieri mattina sono ripartito tardi, alle 9 e mezza, con un vento bestiale che impediva il cammino. Ma Padre Ernesto diceva che finche' c'e' vento del sur va todo bien, si el viento cae inizia a piovere......
Con Guemes si e' conclusa la prima settimana di cammino, totali 270 km. in 7 giorni, molti, ma sto bene.
Sono arrivato in 15 km a Somo dove c'e' l'imbarcadero per Santander, percorrendo la costa con il precipizio sull'oceano a pochi metri e un vento che mi faceva ondeggiare.
E li' mi e' successa una cosa.
Mentre aspèttavo la barca per passare la baia di Santander e arrivare alla capitale cantabrica mi si e' avvicinato un uomo, anziano, con una gran barba bianca e un maglione liso, e un cane, sembrava un vecchio lupo di mare. Mi ha salutato e poi basta, stava li' e mi guardava. Eravamo solo io e lui sul molo, tutto grigio il cielo e un vento fortissimo. Dopo alcuni minuti mi dice: vai a Santiago? E io:si. Poi silenzio. Dopo un po’ mi dice: aspetta un momento, ti devo dare una cosa.
Se ne va e dopo alcuni minuti torna con la concha, la conchiglia, che tutti i pellegrini hanno sullo zaino e che io non ho perche' ho sempre pensato che comprarla era una mercificazione del cammino. Bene ora ce l'ho e proprio come la volevo, un regalo del destino, per mano di uno sconosciuto viejo lobo de mar.
Ieri alla fine il vento ha tenuto pero' mi ha ostacolato tantissimo, alla fine sono arrivato a Cudon o forse Requejada, circa 36 km, un paesino piccolo piccolo dove l'albergue e' una stanzetta e le chiavi te le da la signora del bar vicino. Due stanzette con letto a castello triplo, totali 6 letti e un bagnetto. Cena con panino fatto dalla signora.
Insieme a me c'era uno spagnolo gia' conosciuto a Guemes, un'austriaca e una coppia di spagnoli. Verso sera ha iniziato a piovere e per tutta la notte ha continuato. Alle 8 di sera sono arrivati 4 pellegrini che volevano fermarsi li' ma la signora ha detto che oltre 6 non si puo' e se no chiamava la guardia civil, e comunque non c'era proprio lo spazio fisico per altre 4 persone, poveretti, chissa' dove sono andati!
Stamattina ci siamo alzati con la pioggia, molta pioggia, e dopo accurata vestizione siamo partiti. Ora sono a Santillana del Mar, un paesino bellissimo, tutto stradine di pietra, e ho trovato internet nel museo e ne approfitto, ormai avrete capito che sul camino del norte internet alla sera non lo trovo quasi mai e quindi lo cerco di giorno nei centri un po' grandi o tipo questo che deve essere molto turistico.
oggi conto di arrivare a Comillas, circa 30 km, sto rallentando un po' ma con la pioggia si va piano e c'e' ancora molto vento contrario.
Ieri sera mi sono anche fatto un piccolo intervento chirurgico perche' avevo un po' male a un tallone, sembrava un grosso callo duro, pero' sospettavo ci fosse un po' di versamento interno e infatti bucando con un ago e' uscita un po' di acqua, ora sto bene.
Ieri ho anche accorciato la tappa di 8 km tagliando attraverso un ponte ferroviario ed evitando un lungo giro a U, proibitissimo farlo se si leggono le guide perche' pericoloso, ma Padre Ernesto lo aveva specificatamente consigliato a todos!
Ora ha smesso di piovere, riparto, non so quando trovero' internet di nuovo.
Il morale e' buono y las estrellas cuidan mi camino.
Hasta luego.