Il cammino del vasco interior, conosciuto anche come via di Bayona o del tunnel di San Adrian, é da considerarsi sicuramente come un cammino minore (passatemi il termine). Non ha avuto senza dubbio la fortuna che, negli ultimi anni, ha visto il primitivo, il norte/della costa o l'inglese stesso. I numeri, impietosi, ne sono la dimostrazione. Tuttavia, per quanto riguarda un aspetto storico culturale giacobeo, non è certamente da meno. Il percorso, segue una vecchia via romana che collegava il flusso di pellegrini, che dall'Europa settentrionale, si mettevano in marcia verso Santiago lungo il cammino francese. Il periodo di massimo splendore di questo cammino si è avuto a cavallo del X e XIII secolo. Poi, poco alla volta, si è assistito alla sua parabola discente a favore del cammino francese, destinato a diventare il cammino più frequentato dai pellegrini.
I centri abitati, che si attraversano, sono molto attivi, operativi, economicamente vivaci. Si avverte un forte marcato senso del territorio, di vera e propria identità basca. Non mancano le testimonianze giacobbee in chiese, cruceiri, palazzi storici.
Il cammino parte da Irun, e finisce a Santo Domingo della Calzada, dove confluisce nel francese. La lunghezza è vicino ai 200 km. Esiste anche una variante che conduce a Burgos. Arrivati ad Estavillo c'è il bivio, peraltro ben segnalato, che porta nella città dove esiste il maggior esempio di cattedrale gotica della Spagna. La lunghezza da Irun a Burgos in questo caso è di 250 km ca.. Partendo da Bayonne si arriva quasi a 300.
Il percorso è ben segnalato, non c'è il rischio di perdersi. Solo qualche piccola incertezza nei grossi centri, del tutto simile peraltro a quello che succede negli altri cammini. Le frecce gialle non mancano lungo il recorrido. Il tracciato segue carrarecce, sentieri, piste ciclabili, tratti asfaltati poco trafficati e strade urbane.
Il paesaggio spazia da boschi, prati e pascoli (prima parte), a campi di grano, girasoli, mais (seconda). Diverse le zone industriali che vengono lambite, in prossimità dei grossi centri (Tolosa, Vitoria Gasteiz, Burgos). Non mancano i piccoli centri degni di nota (Beasain, Salvatierra, Miranda de Ebro, Briviesca). Carini i piccoli borghi di Segura, Puebla di Arganzon, Pancorbo.
Gli albergue, di capacità adeguata, sono distribuiti alla giusta distanza e sono in numero sufficiente. Spicca su tutti quello di Beasain (ma il mio è un giudizio del tutto personale).
Non mancano le fonti d'acqua.
Il mesi migliori per affrontare questo cammino, a mio avviso, sono quelli di maggio e giugno, per poter godere appieno la bellezza delle mesetas color oro, magari accarezzate dalla brezza del vento.
Io, ho coperto la distanza da Irun a Burgos in dieci giorni. Ma si può comodamente compierlo in dodici tappe, come ben evidenziato sul sito di gronze.com . La tappa da Zegama a Salvatierra (quella del tunnel), è quella che dà maggiori emozioni.
E' un cammino molto solitario. Non arrivano a 400 i pellegrini per anno. Ne ho incontrati solo 5 durante la mia permanenza in Spagna.
E' un percorso da fare? Certamente! Ma la risposta in fondo risiede dentro ciascun pellegrino. Del resto, si percorre un cammino quando si è chiamati a farlo.
Ringrazio infine, tutti quelli che mi hanno seguito e sostenuto in questo mio cammino. E' stato bello condividere con voi questa mia esperienza.
Saro.