Già con persone che si conoscono bene, affrontare insieme un cammino richiede numerosi aggiustamenti e compromessi. A maggior ragione se si va con uno/a sconosciuto/a.
Ci sono alcune cose su cui è essenziale accordarsi prima:
1) il ritmo della marcia: lento o veloce, con pause o senza pause, lunghezza delle tappe (sia come lunghezza media che come massima prima di crollare distrutti)
2) l'alimentazione: la colazione (da quasi niente ad abbondantissima), lo 'spuntino delle 10' (per qualcuno è vitale ma per qualcun'altro totalmente indifferente), il pranzo (frugale, abbondante, fai-da-te, in ristorante), la cena (panini, autogestito, ristorante)
3) l'ora per alzarsi e quella per andare a dormire: epiche le liti tra i mattinieri e i 'poltroni'
4) le cose interessanti e da non perdere; visite alle chiese, ai musei, conversazioni con gli abitanti incontrati lungo la strada, partecipazione alle funzioni religiose, passare 5 minuti per inquadrare una foto di un fiore in macro, ecc.
5) livello di confort che si esige per la notte (deve essere per forza un letto o anche un materasso per terra può andar bene)
6) reazioni di fronte alle prove: la pioggia, il freddo, il caldo, l'albergue pieno come un uovo, la doccia fredda, le cimici, ecc.
7) il partire insieme è un contratto "a vita" o "a termine"? Se uno ha un incidente, tipo una storta, o delle vesciche enormi che necessitano di un paio di giorni di sosta, cosa deve fare l'altro, tutto saltellante e pieno di energia?
8) e infine, soprattutto, il BUDGET che ognuno è disposto a spendere e non sorpassare!