Eccomi, alla fine sono riuscito a rientrare giusto in tempo, arrivato a Milano nella notte tra sabato 24 e domenica 25, con la città già in coprifuoco. Di treni per raggiungere Novara neanche a parlarne per cui ho raggiunto la fermata più periferica della linea rossa e li un anima caritatevole e tanto tanto paziente, mia moglie, mi ha recuperato. Ma torniamo alla Via Francigena Toscana, è stata una bella camminata, scusate ma non riesco a definirlo cammino, sono partito da Massa, più precisamente dalla stazione di Massa, con il mare a portata di mano, le prime colline e qualche ulivo mi hanno accompagnato prima a Pietrasanta, con le sue mura in bella vista, e poi sino a Camaiore.
Si cammina con il sole, in maniche corte, cercando di evitare il più possibile giri in giro inutili, con la speranza che il bello si affacci all'improvviso.
Il giorno seguente la tappa mi porta a Capannori, colline boscose, ricche di selvaggina e relativi cacciatori, sono il panorama della giornata. Proseguo anche oggi quasi sempre sull'asfalto, a Valpomaro finalmente la prima esperienza pellegrina, è un piacere fermarsi e chiacchierare, ad averlo saputo avrei tirato ancora un po' ieri sera e sarei arrivato qua.
Si respira aria di cammino, di ospitalità, di casa!!! Purtroppo sarà l'unica occasione in questi giorni. Qualche chilometro più avanti la chiesa di San Macario e Jacopo, a San Macario in Piano, salutato il nostro amico proseguo, arrivo a Lucca seguendo l'argine del Serchio entro da porta S. Donato, la strada la conosco, la ricordo ancora bene, un paio di vie a destra e sei arrivato, allora si chiamava Caserma MOVM Orlando Lorenzini, Cp Genio Guastatori Paracadutisti oggi da quello che ho capito è il museo del fumetto.....va bene così.
Un rapido giro in piazza e esco da Lucca, questa volta da Porta Elisa, e proseguo sino a Capannori, tante indicazioni Via Francigena, ma l'unica possibilità per dormire è un affittacamere.... va bene così.
Finalmente l'asfalto e le zone industriali si sono stancate di precedermi, saranno state le mie preghiere a Jacopo il maggiore ad Altopascio, ma da qua in avanti la Toscana inizia a regalami scorci di tranquillità e bellezza, strade bianche nel nulla accompagnano i mie pensieri, sono solo, solo con il rumore dei miei passi.
Attraverso L'Arno e poi finalmente mi arrampico sino a S. Miniato. I gestori del Ostello mi hanno mandato un video su wa su come recuperare le chiavi, anche se oggi ho incontrato una coppia di camminanti sono l'unico ospite, verso le 19 il gestore si presenta, mette il timbro, prende i soldi e se ne va, con la preghiera di rimettere le chiavi dove le ho trovate domani mattina. Dopo cena faccio un giro, non c'è anima viva, mi affaccio ad un belvedere e sotto di me in una miriade di punti luminosi la valle dove scorre l'Arno, da li sono arrivato, domani si va dalla parte opposta.
La nebbia mattutina copre il fondo valle, sono le 7,30 e sono già in movimento, la giornata inizia camminando in cresta e queste colline, gli ultimi boschi selvatici alle spalle, da qua in avanti il panorama muta, l'uomo e il tempo hanno cambiato quella coperta verde disegnata dalla natura per sostituirla con uliveti, vigne e campi arati. Sono gli ulivi i primi a attirare la vista, timidamente già dalla mia partenza a Massa facevano capolino ogni tanto, ma ora file ordinate pronte alla raccolta fanno bella mostra il verde accesso punteggiato dalle olive verde brillante o nere, ci sono poi le vigne con tutte le sfumature di verde giallo e rosso e infine le semine di frumento che dal marrone virano al beige per arrivare a grigio. Una quercia solitaria, una vaso con una pentola come coperchio e un diario dove chi passa può lasciare un pensiero.....
Arrivo alle 13.00 a Gambassi, all'ostello Sigerico presso la Pieve di S. Maria in Chianni non c'è anima viva, proseguo in paese, un pezzo di focaccia e un po' d'acqua e mi metto su una panchina.
E sulla panchina di fronte si materializza Luca, 27 anni, partito da Boves i primi giorni di Ottobre.
Questo simpatico ragazzone biondo ha attraversato l'appennino e una volta raggiunto il mare ha seguito la costa sino a Sarzana per poi immettersi sulla Francigena, cammina come un alpino e va come un treno. Il resto della giornata vola, prima che me ne accorga avvistiamo le torri di San Gimignano, la strada è piacevole, sterrato costellato da vigne ,casali, cantine, con tanto di scritte pellegrine per invogliare a degustazioni varie. Comunque per le 17 entriamo a San Gimignano, in maniche corte attraversiamo il centro, ci separiamo io ho trovato posto a buon prezzo mentre lui è ospite in un convento. Ci ritroviamo per cena, ribollita e fiorentina e un buon rosso, un ultimo giro per il centro, completamente deserto. Gran bella giornata oggi, ringrazio Giacomo per avermi ascoltato!!
Oggi tappa tranquilla, da S. Gimignano a Monteriggioni, passando da Colle di Val Elsa, il beltempo prosegue e già dalla mattina si cammina in maglietta. Strade bianche segnate dai primi cipressi, a volte isolati a volte allineati accompagnano il nostro andare. Per mezzogiorno superato il castello entriamo a Colle di Val Elsa, lentamente ci avviamo verso il baluardo in un atmosfera medioevale da soli nel silenzio, da li ai nostri piedi più in basso la parte nuova. E' un peccato scendere in mezzo al mondo degli altri, ma ci aspetta il pranzo e il resto della strada. Strada che nella stesso silenzio via via ci avvicina a Monteriggioni, che appare a un certo punto in mezzo a altre colline mentre il cielo sembra volere fare apparire tutto più luminoso e bello, che anche il mio compagno di viaggio, nonostante la giovane età si gode lo spettacolo. Ultima tappa prima del nostro arrivo è Abbadia Isola, nelle strutture della vecchia Abbazia sono presenti ben 2 ostelli, ma la nostra meta è più avanti, più su. Ancora strade bianche e poi circondato dalle vigne Monteriggioni, entriamo da Porta Fiorentina, le mura circondano tutto e tutti. Andiamo in cerca della casa per ferie S. Maria Assunta che ci ospiterà per questa sera, e poi ci godiamo il resto della serata in piazza e tra i vicoli di questa meraviglia.
Usciamo che è già chiaro, alle 8, l'umidità della notte ingaggia il quotidiano duello con il sole, ma anche oggi ne uscirà sconfitta, ci avviamo in direzione di Siena. Luca per la prima volta vedrà la città, e la sua piazza, vuole fermarsi un giorno per conoscerla meglio. Arriviamo in città per le 12, la confusione e la gente si fanno sentire, ma con calma arriviamo in piazza.
Dopo un buon bicchiere di rosso è arrivato il momento di salutarci, ho parlato tanto con questo ragazzo, tanti dubbi, tante incertezze, tante cose per la testa. Ho parlato con lui forse immaginando di parlare ai mie ragazzi. Un abbraccio, la promessa di rivederci in Piemonte e si và, una volta fuori dalle mura e superata la periferia finalmente ritorna il silenzio, la campagna adesso è solo seminativo, le crete senesi si aprono a perdita d'occhio, un pino marittimo solitario attira lo sguardo da lontano , lentamente lo raggiungo. Il terra di Siena si stempera in un infinità di gradazioni, a seconda dell'umidità, dell'esposizione e delle natura del terreno. Il verde dei cereali appena spuntati interrompe senza una regola precisa tutto questo mare di colline che il correre delle ombre delle nuvole sembra davvero muovere .
Monteroni d'Arbia, ai piedi delle colline attraversata da un canale per irrigazione che forma una specie di darsena mi ospita questa sera, l'unica soluzione è un hotel proprio di fronte allo svincolo della Roma-Siena, Hotel 1000 miglia, scoprirò tra un paio di giorni il perché del nome, gentilissimo il titolare mi offre un passaggio in paese per la cena.
Il clima sta lentamente cambiando, questa mattina un vento teso spinge i miei passi, ad essere sincero non disturba affatto, vento e campi di frumento, sapore di Mesetas. Nuvole grige non lasciano passare il sole comunque si cammina bene, a volte in cresta a volte si scende in basso ma il panorama è sempre sorprendente. Raggiungo Buonconvento dove mi fermo per un timbro e per una focaccia, da qua proseguo senza fretta, mi voglio godere il camminare su queste terre. Cipressi e pini marittimi spiccano contro il cielo, a volte irraggiungibili a volte a portata di mano, lentamente però cambia qualcosa, la rocca che poco alla volta si svela alla mia destra è Montalcino e le vigne tornano qua e la a colorare di rosso il paesaggio.
San Quirico d'Orcia e il suo centro mi accolgono, e sorpresa sorpresa ritrovo Luca, scappato da Siena troppo turistica, troppo cara e poco pellegrina, tra ieri e oggi ha galoppato sino a qua. E qua purtroppo tocchiamo con mano la realtà di questa francigena, ostello parrocchiale, l'unico disponibile, riscaldamento spento, forse lo accendono sino alle 21, dobbiamo fare bucato chiediamo se possibile sino alle 23, forse, deciderà il parroco. Il gestore di turno, dopo aver incassato 20€ ci fa entrare e ci da kit letto, un lenzuolo e un non capisco bene cosa per il cuscino, per decenza non descriverò lo stato dei letti e nemmeno quelli dei bagni al piano di sotto. E' l'ultima notte e davvero non me la sento di provare questa esperienza, Luca si ferma, ma io trovo un letto caldo pulito altrove e una gentilissima signora lava e asciuga tutto senza alcuna pretesa. Cena piacevole come sempre e ultimi passi per il centro spazzato da un aria che non promette nulla di buono.
Eccomi all'ultima giornata di questa esperienza toscana, esco presto ancora con il buio, il meteo da piogge per tutta la mattina per cui copri zaino e giacca impermeabile sono d'obbligo. Colazione abbondante, oggi sarà difficile trovare qualcosa, e mi avvio, Luca parte più tardi anche perché ad un certo punto le nostre strade s divideranno, appena in aperta campagna si scatena un temporale con tento di grandinata. E' inutile affannarsi a cercare ripari inesistenti, vado avanti e la prendo tutta, rimpiango di non aver indossato anche i pantaloni per la pioggia ma ormai è tardi, quindi sopra asciutto e sotto fradicio, si fa chiaro tutto attorno la campagna sferzata da acqua e vento non perde il suo fascino.
Per le 9 sono a Bagno Vignoni, approfitto di una pausa della pioggia per gustarmi il centro , la piazza completamente occupata dalla vasca di acqua termale merita la sosta, non vi sto a dire come mi guardano quando vado per la seconda colazione nel bar che si affaccia in piazza, di qua io mezzo bagnato con zaino di la gli accappatoi degli ospiti della spa, sarà meglio andare va!
Occorre però rimanere concentrati sulla giornata, la pioggia riprende decisa e l'acqua inizia a ruscellare in diversi punti, il percorso prevede un ampio giro sulle colline circostanti quindi esposto al maltempo nel nulla, per fortuna un cantiere stradale mi permette un percorso più corto e più sicuro, infatti subito dopo il ponte sul fiume Orcia la SR2, la Via Cassia, è chiusa al traffico per lavori, è sabato, c'è un tempo decisamente poco propizio a lavori stradali, per cui si va.
Decisamente al sicuro proseguo lungo la via Cassia, si alternano scrosci di pioggia a spiragli di sole, completamente solo lo spettacolo è assicurato. Ad un cero punto una finestra tra le nuvole più ampia regala questo...
Per un attimo sono stato tentato di andare a scavare per cercare la pentola, l'inizio era proprio li!!

Passo di slancio l'abitato di Gallina e proseguo sempre sulla Cassia, da qui la circolazione torna normale e....sono nel bel mezzo della mille miglia, ecco spiegato il nome del hotel dell'altro giorno, questo tratto della francigena coincide con il tracciato storico della mille miglia, la strada è solo per loro ed è un va e vieni di auto più o meno storiche, camminando sulla banchina di sinistra non disturbo nessuno e proseguo. Lascio la strada e la corsa per seguire quello che era il vecchio tracciato della Cassia che si diverte a costeggiare colline con un andamento decisamente poco rettilineo, dopo pochi chilometri ed ecco di nuovo la SR2, la strada costeggia il Torrente Formone, che dovrei guadare più avanti ma la pioggia lo rende decisamente poco mansueto, intanto mi fermo ad un distributore per una cioccolata calda alla macchinetta e qui tra auto, piloti, quelli delle auto scoperte decisamente eroici, ritrovo Luca. Questa è davvero l'ultima volta che ci salutiamo, lui prosegue per Acquapendente, io, dopo aver ben valutato la situazione, proseguo per Radicofani ma sfruttando il tracciato della Provinciale 478. Un abbraccio ragazzone, Buen Camino per tutto! Si scatena un'altra volta il finimondo provo a seguire per un tratto il percorso ufficiale ma mi trovo a camminare in un ruscello che raccogliendo le acque di tutte le campagne attorno scorre velocemente a valle.
Sono le 14,30 quando entro a Radicofani, sarà il tempo, sarà la situazione ma non c'è nessuno in giro. Trovo un bar aperto, entro deciso e dagli sguardi si capisce come un camminante, per di più fradicio, non sia uno spettacolo usuale. Comunque timbro, panino, e riesco anche a cambiarmi tutto, tranne le scarpe. E' finta la mia camminata chiamo un taxi per farmi portare alla stazione di Chiusi scalo, ci vuole una mezz'oretta prima che arrivi, faccio tempo a fare un rapido giro alla rocca.
Il resto lo sapete.
Quasi dimenticavo, ho salutato Luca al distributore “ la bisarca” Comune Bagni san Filippo Sabato 24 ottobre alle 11 di mattina e lui mercoledì alle 16 entrava in Piazza San Pietro, beata gioventù!!!!