Siamo a marzo e mi son detto che forse è il momento che anch’io inizi a ….. a cosa ?
Organizzare?
Progettare?
Documentarmi?
Prenotare?
Prevedere?
Baaaaaaaaaaaaa
più ci tento e più non è nelle mie corde, e vola via il tempo, e volan via le occasioni
nel senso vero della parola (l’aereo da €15 è passato a € 103) e sicuro arriverò al 24 Maggio sera con la classica delle domande : E MO’? Avrò pensato a tutto?
E la risposta che mi darò sarà la solita ad ogni mia svampitaggine : e bo
, tu parti poi quel che manca manca
Per il momento inizio a ringraziare una PPS che è stata già definita da altri quale colei che “io vorrei per sempre come mia tour-operator personale”, che con la superqualità camaleontica del trasformarsi nel ruolo di Burro-Sitter, mi ha stilato un memo sintetico a prova di loco ( Si perché ammettendo la mia goffaggine ho ad esempio già confuso Pola con la Ruta, non me ne vogliate voi pionieri di innumerevoli esperienze e conoscitori nel cuore di ogni metro di terra e tappa e albergo e luogo, Griffo è così vive l’attimo e poi se lo dimentica troppo spesso
)
E così son qua
non tanto a pensare maturamente a che cosa devo preparare per la partenza ( mentale, fisica, organizzativa ) quanto a pensare al “perché” ho deciso di partire senza batter ciglio.
Perchè?
con una capa che non ha potuto dibattere su una mia ferma affermazione appena ne è nata l’occasione: Capa io vado!
E stavolta senza sobbarcarmi il solito peso del non pesare sui colleghi, quando in fin dei conti e con mio gran dispiacere non sussiste un coerente rapporto umano quanto più un inservibile rapporto lavorativo.
Non avevo bisogno di autorizzazione perché nella mia testa ero già partito, quello è, quello dev’essere e quello sarà, senza se, senza ma, senza : posso?
Quindi la mia riflessione si limita attualmente solo al perchè (visto che ho accantonato da un po di mesi il riflettere)
Perché di questa partenza, quale motivazione mi spinge
E perché di questa scelta come cammino, ancora il primitivo?
Nel mio essere a volte logorroico e spesso ripetitivo, mi accorgo di aver lasciato, come pollicino, una semplice traccia del mio “sentiment” nei titoli creati nelle occasioni di partenza.
Partì il 13-10-2017 come : UN primate SUL primitivo ( o si era un mondo a me sconosciuto, sono partito come una piccola scimmia senza esperienza, senza avere nemmeno idea di che cosa io stessi facendo e con quali strumenti, scarpe attrezzi forza di volontà conoscenze, avevo solo una disperazione sconosciuta come bagaglio, e degli sconosciuti PPS che inconsapevolmente scrivevano frasi tamponatrici di falle presenti sulla mia strada, a consigliarmi evitandomi buche profonde, che poi non erano consigli ma prezioso vissuto )
Sono tornato carico da quel breve cammino di 100km, carico di quei : Piccoli cammini quotidiani (un forum che ho voluto tanto, quale strumento per esternizzare ciò che avevo dentro, per dar continuità a quelle emozioni che tentano di sparire di volatilizzarsi nel quotidiano, perché giorno dopo giorno sparisce nelle azioni e nel pensiero quel gusto quel sapore, come di un formaggio di alta montagna che porti a casa ma non ha lo stesso sapore di quando te lo gusti li dove è stato fatto. Un forum che con mia felicità ha oltretutto rispecchiato quanto questa voglia di condividere vivere il bello nel quotidiano, sia comune a molti di noi, presente in molti di noi)
e avevo progettato anche il futuro con : IL primate NEL MONDO primitivo ( coscienziosamente pazzo nel ciò che volevo coltivare, testare sulla mia pelle, quella scimmia ancora primate ma cosciente di se, che vuole continuare a mettersi in gioco ) il 22-06-2018 era la partenza verso un’Africa che pareva mi volesse, mi chiamasse nelle innumerevoli coincidenze, mi incitasse, pareva mi volesse complice anche il risultato di una camminata che avevo percorso :

quel tragitto a forma d’Africa disegnato inconsapevolmente coi miei passi col mio entusiasmo, un punto di partenza del cammino, casa mia, esattamente dove sarebbe stato il punto di partenza di questa missione, la destinazione in Africa (Malawi)
ma ogni cammino chissà perché si stravolge sempre
cammino di 100 km
o cammino di 1000km
ma anche cammino di vita
per una volta che ho progettato e preparato e programmato e addirittura anche studiato, per una volta che mi sono illuso di aver capito il senso, per una volta che mi sono messo in gioco non sul scegliere ma sul DECIDERE anticipatamente, il destino o chi per esso mi ha rimesso dietro al banco, al mio posto di alunno, il 31/05/2018, con un bel masso sulle spalle ..... che però ho senza indugio preso in carico, non c’era bisogno questa volta di fare una scelta, la scelta era già dentro me, nel cuore. Ho cancellato il volo verso quella terra sofferente.
E ora, rivedendo questa foto, comprendo che era pura personale ed egoista “percezione” , era il mio modo di vedere, era il limite del lato umano, la brama di voler individuare subito un perché un senso ad ogni cosa.
Vero – Verità - Vero, molti che hanno letto i miei auguri di Natale, e ascoltato e sopportato, conoscono il nesso a questa mia pippa mentale che perdura in me ormai da mesi e mesi, siamo bravi ad assecondare il vero, a vedere il lato vero che crediamo noi, sforzandoci poco di attendere per vedere la verità.
Se avessi ascoltato, se avessi guardato meglio, se avessi atteso, avrei compreso che l’Africa (con le sue sofferenze ed il suo amore e le sue difficoltà e la sua semplicità ed i suoi sorrisi) l’avrei vissuta a casa:

E si !! Non era la popolazione Africana la mia destinazione.

Avrei potuto non aver fretta, seguire la lunga striscia calcata coi miei piedi, che indicava il Nilo, voltare lo sguardo in direzione di una collina appena fuori Gerusalemme, poggiare il mio pensiero sul Monte calvario, un luogo dove Sofferenza e Amore han combattuto una grossa battaglia, e accorgermi che in quella stessa posizione, esattamente su di una collina fuori Figino Serenza sarebbe avvenuta la stessa battaglia tra sofferenza e amore.
(Rileggo col sorriso un post di uno che invece la vedeva involontariamente già lunga )

E no, posso dire di esser stato io ad aver preso fischi per fiaschi
.
E così adesso che c’è, spero, la possibilità di intraprendere un cammino ? Cosa fare ?
Dopo tutto ciò che ho vissuto nel 2018 e che stò aimè tutt’ora vivendo, con addosso quell’ombra fetente che sembra voglia sempre più divagare e oscurare la luce, mia e di tante persone intorno a me.
Che cosa fare?
son certo che non è il continente Africano il mio cammino ORA
E ALLORA MI CHIEDO PERCHE’ ANCORA IL PRIMITIVO ?
E’ più vivo che mai in me quel senso di ricerca e di richiesta.
Lo so a discapito di quel bel senso di donarsi che sentivo e volevo (anche se il donarsi qua a casa è già avvenuto, ma a pensarci quanto dovremmo donarci agli altri? Un sacco), ma adesso sento l’egoista necessità di cercar la luce più che portarla ad altri, ricercar la speranza più che darla
Ecco perché il mio attuale titolo è : IL primate SUL primitivo
Solo gli articoli si differenziano, piccole lettere ma che cambiano significato e qualità alle parole
IL primate non è più UN primate : mi sentivo piccolo, stupido, una piccola scimmia che partiva senza sapere neanche cosa facesse. Be ora sono cosciente, sono IL primate, SO’ di esser piccolo e stupido e sempre scimmia ma almeno ne son conscio!
SUL primitivo, perché di nuovo SUL primitivo? Ci son tanti perché.
Perché per una volta nella mia vita, voglio fare una cosa bene, completa, ultimarla e potermi dire l’ho finito.
Perché l’entusiasmo mi parlava invece di francese, ma per una volta vorrei mettere un po’ di maturità nella pazzia
già 320km mi fanno paura, figuriamoci 1000, perché diciamocela tutta, sono apparentemente forte ed energico, ma in realtà nascondo una piattola che ancora cerca il parcheggio più vicino all’entrata del tornello. (e perché ho già paura di perdere un sacco di tempo sulla RUTA
a cantare con uccellini e piante come SanFrancesco
, col grosso pericolo di ritrovarmi a non
arrivare a fine tappa e dormire con le mucche, però almeno di questo ho già allertato chi attiverò come sos
)
Perché io vorrei tantissimo che il francese sia per me un cammino speciale, di ringraziamento di compiutezza, e verrà un momento in cui dovrò sicuramente ringraziare per un qualcosa di speciale, qualunque cosa esso sia.
Perché ora il cammino è “RICHIESTA” non solo per me, ovvero:
- chiedere un po di sapienza, nel saper camminare in questo mondo primitivo che è l’esistenza, dove milioni di domande e dubbi e incomprensioni e ingiustizie non hanno ancora trovato risposta sensata.
- chiedere la grazia di riuscire a camminare in questo mondo primitivo, dove iniquità e malattie grosse come tirannosauri colpiscono coi loro denti affilati, squarciando enormi ferite nel corpo e nell’anima a noi omini preistorici così indifesi a confronto, che cerchiamo di sopravvivere armati di una clava di legno o meglio un bordon.
E siccome le mie vecchie richieste le ho portate lì su quel primitivo (e sono state ascoltate) è lì che sò di potere avere il privilegio di portarle
Voglio farlo, voglio portare questa preghiera, questa richiesta, perché questa volta non sono solo, devo lasciar posto nella mente e nel cuore e nello zaino ad un paio di persone che voglio portare da Santiago, passando da quel tragitto originale primitivo, il primo pellegrinaggio jabobeo della storia, in intimità tra natura e boschi e ciò che ho dentro.
Chiedere di poter dare serenità, forza, presenza, appoggio ad UNA GrandePuffa e ad UNA Tigrotta nell’affrontare la battaglia coi tirannosauri, e Vincerla, in qualunque modo possa esser vinta.

e chiedere di poter dare la stessa serenità e forza a chi è vicino a queste due grandi combattenti, perché anche il ruolo di accompagnatore e tutt'altro che semplice e certo.
Sapete? se fossimo solo anima, solo luce, solo essenza, sapremmo renderci conto di cosa siam parte, viver in pace in quel che siam parte, probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno di allontanarsi in terra straniera, pellegrinare verso un mondo fantastico nella sua semplicità che fatichiamo a mantenere dentro.
Perché siamo anche cervello e carne e sentimento e sbagli e fragilità, siamo sicurezza ma anche insicurezza, e così dobbiamo a volte tornare all’equilibrio, andare a camminare nel cuore di questo grande corpo, per risentirne il battito, riossigenarci e riportare a casa ossigeno a chi ne necessita.


E’ li che andrò
Nello spirito di una canzone conosciuta a molti che io trovo solo ora
S'il est d'usage/ se è consuetudine
Comme au Moyen-Age/ come nel medio evo
D'envoyer quelqu'un à sa place marcher /mandare qualcuno che cammini per te
Dans tes prières/ nelle tue preghiere
Sois mon mandataire/ sii il mio messaggero
Due mesi alla partenza
Non mi è mai capitato di pensarci cosi con largo anticipo
E da una parte non voglio pensarci
Perché poi, come stà succedendo in questi due giorni con la sola prenotazione dell’aereo, mi si attiva quell’interruttore del “teletrasporto” e
inizio a pensare e immaginare e cercare canzoni e diventare alieno parlando con quel ragnetto sulla parete bianca fuori casa
chiedendogli che ci fa lì, che senso di vita può ricercare lì su quella parete tutto solo, che utilità può avere la sua vita lì, e o lascio li , senza schiacciarlo come solito o senza spostarlo come a volte capita. No non è il momento di teletrasportarmi nel ragnetto perchè mi allontano dalla realtà del cammino quotidiano ….. che è un cammino si tranquillo, più pacato, più positivo, più paziente, più presente, più aperto, più comunicante, ma nulla a confronto di quel mi succede lì, solo, su quella parete orizzontale lunga 320km primitiva che parte da Oviedo.
Organizzare?
Progettare?
Documentarmi?
Prenotare?
Prevedere?
Baaaaaaaaaaaaa


E la risposta che mi darò sarà la solita ad ogni mia svampitaggine : e bo

Per il momento inizio a ringraziare una PPS che è stata già definita da altri quale colei che “io vorrei per sempre come mia tour-operator personale”, che con la superqualità camaleontica del trasformarsi nel ruolo di Burro-Sitter, mi ha stilato un memo sintetico a prova di loco ( Si perché ammettendo la mia goffaggine ho ad esempio già confuso Pola con la Ruta, non me ne vogliate voi pionieri di innumerevoli esperienze e conoscitori nel cuore di ogni metro di terra e tappa e albergo e luogo, Griffo è così vive l’attimo e poi se lo dimentica troppo spesso

E così son qua
non tanto a pensare maturamente a che cosa devo preparare per la partenza ( mentale, fisica, organizzativa ) quanto a pensare al “perché” ho deciso di partire senza batter ciglio.
Perchè?
con una capa che non ha potuto dibattere su una mia ferma affermazione appena ne è nata l’occasione: Capa io vado!
E stavolta senza sobbarcarmi il solito peso del non pesare sui colleghi, quando in fin dei conti e con mio gran dispiacere non sussiste un coerente rapporto umano quanto più un inservibile rapporto lavorativo.
Non avevo bisogno di autorizzazione perché nella mia testa ero già partito, quello è, quello dev’essere e quello sarà, senza se, senza ma, senza : posso?
Quindi la mia riflessione si limita attualmente solo al perchè (visto che ho accantonato da un po di mesi il riflettere)
Perché di questa partenza, quale motivazione mi spinge
E perché di questa scelta come cammino, ancora il primitivo?
Nel mio essere a volte logorroico e spesso ripetitivo, mi accorgo di aver lasciato, come pollicino, una semplice traccia del mio “sentiment” nei titoli creati nelle occasioni di partenza.
Partì il 13-10-2017 come : UN primate SUL primitivo ( o si era un mondo a me sconosciuto, sono partito come una piccola scimmia senza esperienza, senza avere nemmeno idea di che cosa io stessi facendo e con quali strumenti, scarpe attrezzi forza di volontà conoscenze, avevo solo una disperazione sconosciuta come bagaglio, e degli sconosciuti PPS che inconsapevolmente scrivevano frasi tamponatrici di falle presenti sulla mia strada, a consigliarmi evitandomi buche profonde, che poi non erano consigli ma prezioso vissuto )
Sono tornato carico da quel breve cammino di 100km, carico di quei : Piccoli cammini quotidiani (un forum che ho voluto tanto, quale strumento per esternizzare ciò che avevo dentro, per dar continuità a quelle emozioni che tentano di sparire di volatilizzarsi nel quotidiano, perché giorno dopo giorno sparisce nelle azioni e nel pensiero quel gusto quel sapore, come di un formaggio di alta montagna che porti a casa ma non ha lo stesso sapore di quando te lo gusti li dove è stato fatto. Un forum che con mia felicità ha oltretutto rispecchiato quanto questa voglia di condividere vivere il bello nel quotidiano, sia comune a molti di noi, presente in molti di noi)
e avevo progettato anche il futuro con : IL primate NEL MONDO primitivo ( coscienziosamente pazzo nel ciò che volevo coltivare, testare sulla mia pelle, quella scimmia ancora primate ma cosciente di se, che vuole continuare a mettersi in gioco ) il 22-06-2018 era la partenza verso un’Africa che pareva mi volesse, mi chiamasse nelle innumerevoli coincidenze, mi incitasse, pareva mi volesse complice anche il risultato di una camminata che avevo percorso :

quel tragitto a forma d’Africa disegnato inconsapevolmente coi miei passi col mio entusiasmo, un punto di partenza del cammino, casa mia, esattamente dove sarebbe stato il punto di partenza di questa missione, la destinazione in Africa (Malawi)
ma ogni cammino chissà perché si stravolge sempre
cammino di 100 km
o cammino di 1000km
ma anche cammino di vita
per una volta che ho progettato e preparato e programmato e addirittura anche studiato, per una volta che mi sono illuso di aver capito il senso, per una volta che mi sono messo in gioco non sul scegliere ma sul DECIDERE anticipatamente, il destino o chi per esso mi ha rimesso dietro al banco, al mio posto di alunno, il 31/05/2018, con un bel masso sulle spalle ..... che però ho senza indugio preso in carico, non c’era bisogno questa volta di fare una scelta, la scelta era già dentro me, nel cuore. Ho cancellato il volo verso quella terra sofferente.
E ora, rivedendo questa foto, comprendo che era pura personale ed egoista “percezione” , era il mio modo di vedere, era il limite del lato umano, la brama di voler individuare subito un perché un senso ad ogni cosa.
Vero – Verità - Vero, molti che hanno letto i miei auguri di Natale, e ascoltato e sopportato, conoscono il nesso a questa mia pippa mentale che perdura in me ormai da mesi e mesi, siamo bravi ad assecondare il vero, a vedere il lato vero che crediamo noi, sforzandoci poco di attendere per vedere la verità.
Se avessi ascoltato, se avessi guardato meglio, se avessi atteso, avrei compreso che l’Africa (con le sue sofferenze ed il suo amore e le sue difficoltà e la sua semplicità ed i suoi sorrisi) l’avrei vissuta a casa:

E si !! Non era la popolazione Africana la mia destinazione.

Avrei potuto non aver fretta, seguire la lunga striscia calcata coi miei piedi, che indicava il Nilo, voltare lo sguardo in direzione di una collina appena fuori Gerusalemme, poggiare il mio pensiero sul Monte calvario, un luogo dove Sofferenza e Amore han combattuto una grossa battaglia, e accorgermi che in quella stessa posizione, esattamente su di una collina fuori Figino Serenza sarebbe avvenuta la stessa battaglia tra sofferenza e amore.
(Rileggo col sorriso un post di uno che invece la vedeva involontariamente già lunga )

E no, posso dire di esser stato io ad aver preso fischi per fiaschi

E così adesso che c’è, spero, la possibilità di intraprendere un cammino ? Cosa fare ?
Dopo tutto ciò che ho vissuto nel 2018 e che stò aimè tutt’ora vivendo, con addosso quell’ombra fetente che sembra voglia sempre più divagare e oscurare la luce, mia e di tante persone intorno a me.
Che cosa fare?
son certo che non è il continente Africano il mio cammino ORA
E ALLORA MI CHIEDO PERCHE’ ANCORA IL PRIMITIVO ?
E’ più vivo che mai in me quel senso di ricerca e di richiesta.
Lo so a discapito di quel bel senso di donarsi che sentivo e volevo (anche se il donarsi qua a casa è già avvenuto, ma a pensarci quanto dovremmo donarci agli altri? Un sacco), ma adesso sento l’egoista necessità di cercar la luce più che portarla ad altri, ricercar la speranza più che darla
Ecco perché il mio attuale titolo è : IL primate SUL primitivo
Solo gli articoli si differenziano, piccole lettere ma che cambiano significato e qualità alle parole
IL primate non è più UN primate : mi sentivo piccolo, stupido, una piccola scimmia che partiva senza sapere neanche cosa facesse. Be ora sono cosciente, sono IL primate, SO’ di esser piccolo e stupido e sempre scimmia ma almeno ne son conscio!
SUL primitivo, perché di nuovo SUL primitivo? Ci son tanti perché.
Perché per una volta nella mia vita, voglio fare una cosa bene, completa, ultimarla e potermi dire l’ho finito.
Perché l’entusiasmo mi parlava invece di francese, ma per una volta vorrei mettere un po’ di maturità nella pazzia
già 320km mi fanno paura, figuriamoci 1000, perché diciamocela tutta, sono apparentemente forte ed energico, ma in realtà nascondo una piattola che ancora cerca il parcheggio più vicino all’entrata del tornello. (e perché ho già paura di perdere un sacco di tempo sulla RUTA




Perché io vorrei tantissimo che il francese sia per me un cammino speciale, di ringraziamento di compiutezza, e verrà un momento in cui dovrò sicuramente ringraziare per un qualcosa di speciale, qualunque cosa esso sia.
Perché ora il cammino è “RICHIESTA” non solo per me, ovvero:
- chiedere un po di sapienza, nel saper camminare in questo mondo primitivo che è l’esistenza, dove milioni di domande e dubbi e incomprensioni e ingiustizie non hanno ancora trovato risposta sensata.
- chiedere la grazia di riuscire a camminare in questo mondo primitivo, dove iniquità e malattie grosse come tirannosauri colpiscono coi loro denti affilati, squarciando enormi ferite nel corpo e nell’anima a noi omini preistorici così indifesi a confronto, che cerchiamo di sopravvivere armati di una clava di legno o meglio un bordon.
E siccome le mie vecchie richieste le ho portate lì su quel primitivo (e sono state ascoltate) è lì che sò di potere avere il privilegio di portarle
Voglio farlo, voglio portare questa preghiera, questa richiesta, perché questa volta non sono solo, devo lasciar posto nella mente e nel cuore e nello zaino ad un paio di persone che voglio portare da Santiago, passando da quel tragitto originale primitivo, il primo pellegrinaggio jabobeo della storia, in intimità tra natura e boschi e ciò che ho dentro.
Chiedere di poter dare serenità, forza, presenza, appoggio ad UNA GrandePuffa e ad UNA Tigrotta nell’affrontare la battaglia coi tirannosauri, e Vincerla, in qualunque modo possa esser vinta.

e chiedere di poter dare la stessa serenità e forza a chi è vicino a queste due grandi combattenti, perché anche il ruolo di accompagnatore e tutt'altro che semplice e certo.
Sapete? se fossimo solo anima, solo luce, solo essenza, sapremmo renderci conto di cosa siam parte, viver in pace in quel che siam parte, probabilmente non ci sarebbe nemmeno bisogno di allontanarsi in terra straniera, pellegrinare verso un mondo fantastico nella sua semplicità che fatichiamo a mantenere dentro.
Perché siamo anche cervello e carne e sentimento e sbagli e fragilità, siamo sicurezza ma anche insicurezza, e così dobbiamo a volte tornare all’equilibrio, andare a camminare nel cuore di questo grande corpo, per risentirne il battito, riossigenarci e riportare a casa ossigeno a chi ne necessita.


E’ li che andrò
Nello spirito di una canzone conosciuta a molti che io trovo solo ora
S'il est d'usage/ se è consuetudine
Comme au Moyen-Age/ come nel medio evo
D'envoyer quelqu'un à sa place marcher /mandare qualcuno che cammini per te
Dans tes prières/ nelle tue preghiere
Sois mon mandataire/ sii il mio messaggero
Due mesi alla partenza
Non mi è mai capitato di pensarci cosi con largo anticipo
E da una parte non voglio pensarci
Perché poi, come stà succedendo in questi due giorni con la sola prenotazione dell’aereo, mi si attiva quell’interruttore del “teletrasporto” e


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