In un post di qualche tempo fa Lia, raccontando del suo Cammino de Madrid scriveva:
“Questo è un cammino che piacerebbe a Ermanno”. Non stavo pensando a Ermanno, non stavo pensando al cammino, non riesco a trovare nessun aggancio che possa aver fatto scattare questa frase. Mi guardo intorno, non c’è proprio niente.
Conosco Ermanno principalmente per le cose che scrive, probabilmente “qualcosa” mi ha ricordato qualcosa che ho letto. Ma tutto a livello totalmente inconscio. Ermanno, quando farai questo cammino (non so perché, ma do per scontato che lo farai), se ti capitasse di vedere (o sentire o… boh) qualcosa di particolare tra Castromonte e Valverde, nel rettilineo dopo la curva a destra, fammi sapere cos’è.
E’ ora che io vada.
Ma non preoccuparti Lia, non è colpa tua se mi ritroveranno rinsecchito ai bordi della meseta madrilena o mi daranno per scomparso tra la Cordigliera Cantarbica, ...semplicemente me la sono andata a cercare.
Veramente un piano c’è e prevede che , preso atto delle zero uscite preparatorie di quest’anno, dell’ormai atavico mal di schiena e del recente problema circolatorio, mi faccia fiato e gamba durante le prime due settimane da Madrid a Leon per poi affrontare le montagne nella terza con qualche chance di successo.
Se la Sacra è stato l’Everest (per me!) speriamo che la Cordigliera non sia l’Himalaya!
Ma è tanto il desiderio di andare che non mi farebbe recedere neppure l’annunciato sciopero dei piloti Rayanair. Piuttosto mi accampo in aeroporto
.
Non ho sempre fatto bene i miei conti, e mi sono dovuto arrangiare e più di una volta ho dovuto cambiare i miei programmi; mi sono perso, mi sono affamato, ho avuto problemi fisici, ma alla fine, un po’ zoppicante, sono arrivato dove volevo.
Altre volte no.
Ma in ogni caso mi sento appagato della mia piccola avventura dentro il mio piccolo viaggio.
So di essere un privilegiato. Mi piace camminare, mi fa bene al corpo, sì, ma mi fa bene soprattutto all'anima. Camminando vedo un sacco di cose, e di ogni cosa posso cogliere la sostanza; la lentezza è un lusso e un privilegio, ma è anche un ottimo veicolo della conoscenza. Conosco molte cose in più del mondo che mi circonda da quando vado a piedi, una conoscenza non superficiale, ma quasi tattile. Camminando mi posso fermare in qualunque momento senza mettere la freccia, libero di variare l’itinerario e i suoi tempi per accettare l’incontro imprevisto con una persona, un paesaggio, o emozionarsi anche solo alla vista di uno spelacchiato campo di mais. Andando a piedi i pensieri hanno la possibilità di dispiegarsi con calma in una chiarezza inaspettata, e non di rado si sciolgono con grande naturalezza nodi che ci parevano irriducibili. E si fanno più leggeri i pensieri, sempre: c’è già lo zaino che mi pesa sul groppone senza dover aggiungere peso superfluo (ma i PPS sono sempre i benvenuti
). Andando a piedi riacquisto qualità perdute: il senso delle distanze, la percezione del tempo, il senso delle proporzioni.
Questa volta sono curioso di lanciarmi dai “tranpolini verso il cielo” (citazione dalla poetessa Lia che ovviamente si schernirà ….a torto) e di immergermi “nell’assordante silenzio” (Maria) degli immensi spazi castigliani e di perdermi (speriamo solo metaforicamente!) nel contemplare “l'impareggiabile vista che si gode dal Canto della Tusa (Ender).
Bhe, ora vado a letto e mi sogno l'ennesima tappa.
Ci sentiamo a fine mese.
Buon Cammino a chi è per strada.
Ermanno
“Questo è un cammino che piacerebbe a Ermanno”. Non stavo pensando a Ermanno, non stavo pensando al cammino, non riesco a trovare nessun aggancio che possa aver fatto scattare questa frase. Mi guardo intorno, non c’è proprio niente.
Conosco Ermanno principalmente per le cose che scrive, probabilmente “qualcosa” mi ha ricordato qualcosa che ho letto. Ma tutto a livello totalmente inconscio. Ermanno, quando farai questo cammino (non so perché, ma do per scontato che lo farai), se ti capitasse di vedere (o sentire o… boh) qualcosa di particolare tra Castromonte e Valverde, nel rettilineo dopo la curva a destra, fammi sapere cos’è.
E’ ora che io vada.
Ma non preoccuparti Lia, non è colpa tua se mi ritroveranno rinsecchito ai bordi della meseta madrilena o mi daranno per scomparso tra la Cordigliera Cantarbica, ...semplicemente me la sono andata a cercare.
Veramente un piano c’è e prevede che , preso atto delle zero uscite preparatorie di quest’anno, dell’ormai atavico mal di schiena e del recente problema circolatorio, mi faccia fiato e gamba durante le prime due settimane da Madrid a Leon per poi affrontare le montagne nella terza con qualche chance di successo.
Se la Sacra è stato l’Everest (per me!) speriamo che la Cordigliera non sia l’Himalaya!
Ma è tanto il desiderio di andare che non mi farebbe recedere neppure l’annunciato sciopero dei piloti Rayanair. Piuttosto mi accampo in aeroporto


Non ho sempre fatto bene i miei conti, e mi sono dovuto arrangiare e più di una volta ho dovuto cambiare i miei programmi; mi sono perso, mi sono affamato, ho avuto problemi fisici, ma alla fine, un po’ zoppicante, sono arrivato dove volevo.
Altre volte no.
Ma in ogni caso mi sento appagato della mia piccola avventura dentro il mio piccolo viaggio.
So di essere un privilegiato. Mi piace camminare, mi fa bene al corpo, sì, ma mi fa bene soprattutto all'anima. Camminando vedo un sacco di cose, e di ogni cosa posso cogliere la sostanza; la lentezza è un lusso e un privilegio, ma è anche un ottimo veicolo della conoscenza. Conosco molte cose in più del mondo che mi circonda da quando vado a piedi, una conoscenza non superficiale, ma quasi tattile. Camminando mi posso fermare in qualunque momento senza mettere la freccia, libero di variare l’itinerario e i suoi tempi per accettare l’incontro imprevisto con una persona, un paesaggio, o emozionarsi anche solo alla vista di uno spelacchiato campo di mais. Andando a piedi i pensieri hanno la possibilità di dispiegarsi con calma in una chiarezza inaspettata, e non di rado si sciolgono con grande naturalezza nodi che ci parevano irriducibili. E si fanno più leggeri i pensieri, sempre: c’è già lo zaino che mi pesa sul groppone senza dover aggiungere peso superfluo (ma i PPS sono sempre i benvenuti

Questa volta sono curioso di lanciarmi dai “tranpolini verso il cielo” (citazione dalla poetessa Lia che ovviamente si schernirà ….a torto) e di immergermi “nell’assordante silenzio” (Maria) degli immensi spazi castigliani e di perdermi (speriamo solo metaforicamente!) nel contemplare “l'impareggiabile vista che si gode dal Canto della Tusa (Ender).
Bhe, ora vado a letto e mi sogno l'ennesima tappa.
Ci sentiamo a fine mese.
Buon Cammino a chi è per strada.
Ermanno